La manovra complessiva del governo sulla previdenza


“La finanziaria non esiste senza la riforma delle pensioni“ queste le parole del Ministro Tremonti, che ammettono sia la vacuità della politica economica di questo Governo, fondata sui condoni e le una tantum, sia l’inderogabile necessità di mettere le mani sul sistema previdenziale per motivi di cassa. Per ora, comunque, il Governo non ha superato l’esame, visto che l’Ecofin ha rinviato il proprio giudizio sulla manovra complessiva presentata dal Governo a novembre e cioè alla presentazione da parte dell’Italia dell’adeguamento del Patto di stabilità.

La manovra del Governo sulla previdenza si articola in tre provvedimenti:

1. l’emendamento alla delega previdenziale, che prevede il vero e proprio scardinamento della legge DINI.
1. la legge finanziaria 2004, che appare alquanto “vuota”, anche per quello che riguarda le disposizioni in materia previdenziale,
2. il decreto legge 269 del 30 settembre 2003, entrato in vigore il 2 ottobre, relativo a “ disposizioni urgenti in materia di sviluppo e di correzione dell’andamento dei conti pubblici”, che sulla previdenza, prevede, invece, norme “pesanti”e inaccettabili.

L’emendamento presentato dal Governo alla legge delega sulla previdenza, pubblicato finora solo da Sole 24 ore di sabato 4 ottobre, è una vera e propria controriforma delle pensioni: inutile, dannosa, iniqua e fondata su evidenti falsità.

L’emendamento, inoltre, è confuso, caotico, pieno di imprecisioni ed inesattezze e soprattutto è lontano dalla chiarezza e dal rigore che sono necessari per la scrittura di qualsiasi norma di legge.

Il testo evidentemente risente dei compromessi raggiunti all’interno della maggioranza ma anche del fatto che chi lo ha materialmente steso ha dovuto inserire nell’articolato argomenti che nulla hanno a che vedere rispetto all’elaborazione di una norma di legge.

Il Governo ha pensato, infatti, di inserire nel testo sia le promesse fatte agli italiani sia addirittura la sfida rivolta ai Sindacati per l’eventuale presentazione di proposte alternative (da individuare comunque in base agli obiettivi economici determinati dal Governo!) come se tali questioni potessero essere regolate da norme di legge!

Il testo quindi è complessivamente pericoloso ed inaccettabile; in alcune parti è addirittura demenziale: diciamo che è l’esatta rappresentazione del pressappochismo, della faciloneria e dell’arroganza di questo Governo. Un vero esempio di inciviltà!

Ma vediamo ora, articolo per articolo, che cosa prevede l’emendamento.

Art.1bis Certificazione del diritto alla pensione di anzianità.

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