Dichiarazione di franco giuffrida, segretario cgil lombardia sugli scioperi contro la legge 30
COMUNICATO STAMPA
Dichiarazione di Franco Giuffrida, segretario CGIL Lombardia
sugli scioperi contro la Legge 30
Si sta concludendo il mese di mobilitazioni, con assemblee e scioperi, che la Cgil ha proclamato per contrastare i contenuto dei decreti attuativi della legge 30.
In Lombardia l’azione di contrasto è nel pieno della sua attuazione e si concluderà venerdì 3 ottobre.
Il nostro intervento ha come obiettivo principale denunciare il carattere destrutturante dei decreti legislativi sull’attuale mercato del lavoro, con il conseguente risultato di rendere sempre più solo il lavoratore.
Il Governo Berlusconi on la nuova legislazione sul mercato del lavoro attua una netta scelta di campo in favore degli interessi dell’impresa a scapito di quelli dei lavoratori.
Tra le motivazioni del Governo quella di affermare che la nuova legge favorisca lo sviluppo economico e l’occupazione appare strumentale.
Non sarà la precarizzazione e la frantumazione dell’impresa a rendere più competitiva la nostra economia.
Per la Cgil della Lombardia i presupposti per muovere e rendere efficace l’economia italiana in un ambito di confronto sempre più globalizzato sono rappresentati da interventi sulla formazione, l’innovazione, la sicurezza e le infrastrutture.
Bisogna rendere esigibile il recente accordo tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria per lo sviluppo, l’occupazione e la competitività del sistema economico nazionale con poste di finanza pubblica da destinare nella legge di bilancio per il 2004.
I punti che sul fronte sindacale hanno bisogno di un nostro particolare intervento sono:
1. Il rapporto tra legge e contrattazione ha bisogno di un maggiore equilibrio: viene assegnato al Governo un potere di intervento sproporzionato.
Una riforma che interessa il mercato del lavoro aveva ad ha bisogno di un coinvolgimento più ampio con sedi di decisione più estese. Molte decisioni vengono assunte attraverso la legge espropriando i soggetti della contrattazione e quindi il sindacato dall’intervento su materie che attengono al libero confronto tra le parti.
2. Si introduce uno sconvolgimento nel rapporto tra datore di lavoro e lavoratore attraverso la somministrazione di manodopera, dell’appalto di servizi e con la modifica del trasferimento di ramo d’azienda.
La nuova figura lavorativa denominata staff-leasing determina una evidente separazione tra l’imprenditore e le persone che lavorano nell’impresa.
Mentre con le modifiche al trasferimento di ramo d’azienda si determina una autonomia funzionale alla bisogna per esternalizzare qualsiasi attività produttiva finalizzata a ridurre le tutele del lavoro.
Questa frantumazione non è utile oltre che al lavoratore anche all’impresa perché demotiva il lavoratore e mette in pericolo la logica dell’appartenenza.
3.Con l’estensione degli Enti Bilaterali e l’introduzione di nuovi compiti estensivi della funzione mutualistica e di sostegno al reddito si cerca di fare una operazione di svuotamento del ruolo del sindacalismo confederale.
Agli Enti Bilaterali vengono assegnati compiti di mediazione, avviamento, formazione e certificazione del rapporto di lavoro. Materie che devono essere affrontate in ambito contrattuale.
La Cgil della Lombardia si impegna a trovare nelle sedi della contrattazione a tutti i livelli le opportune modifiche per regolare le nuove norme che difendano i lavoratori nel mercato del lavoro modificato.
Sesto San Giovanni, 30 settembre 2003