il sistema produttivo della lombardia alla ripresa di settembre: permangono le difficolta'



Il sistema produttivo della Lombardia alla ripresa di settembre
PERMANGONO LE DIFFICOLTA'

Nota del Dipartimento Politiche Contrattuali CGIL Lombardia

Dall’analisi dei dati economici e produttivi più recenti emerge una conferma ed una accentuazione dei processi in corso da alcuni anni in Lombardia:
- il continuo ridimensionamento della dimensione delle imprese,
- la crisi del manifatturiero,
- la precarizzazione del lavoro
si presentano come processi interdipendenti con un carattere di causa ed effetto del progressivo declino del sistema produttivo lombardo.

Produzione industriale (1)
Nel secondo trimestre 2007 l’andamento della produzione industriale rallenta e registra un incremento del 2,5 sul trimestre precedente, un risultato che, seppure positivo, rappresenta al contempo il dato più basso degli ultimi due anni.
L’analisi per classe dimensionale delle imprese evidenzia inoltre una perdurante difficoltà delle piccole imprese, quelle tra 10 e 49 addetti, che in Lombardia rappresentano il 98% del totale, che registrano un incremento del 2,0, inferiore ai risultati delle medie imprese (50-199 addetti) e delle grandi imprese (oltre 200 addetti), con incrementi rispettivamente del 3,0 e del 2,4.




Fatturato delle imprese (2)
Il fatturato delle imprese industriali subisce una sensibile frenata e vede una variazione dello 0,1 a totale imprese, con un risultato positivo di 0,8 nelle grandi imprese e, per la prima volta negli ultimi due anni, risultati negativi di -1,5 nelle imprese medie e -0,70 in quelle piccole.



Variazione percentuale degli addetti (3)
Ancora più preoccupante è il dato sull’occupazione.
Se nel corso del 2006 l’occupazione nelle imprese industriali è rimasta pressoché ferma nonostante i buoni andamenti della produzione e del fatturato, nei primi due trimestri 2007 registra invece un risultato particolarmente negativo.
Infatti la variazione % degli addetti negli ultimi due anni è sempre stata, seppure di poco, superiore allo 0, mentre registra -0,03 nel primo trimestre 2007 e 0,00 nel secondo trimestre 2007.
Anche in questo caso i risultati per classe dimensionale delle imprese vedono un dato peggiore nelle piccole imprese che negli ultimi tre trimestri hanno registrato -0,26, 0,00, -0,20.



Dinamica delle imprese (4)
Abbiamo detto in più occasioni che la struttura produttiva lombarda presenta delle criticità strutturali a livello di dimensioni delle imprese e della specializzazione produttiva.
Queste criticità permangono e sono la causa di una ripresa produttiva inferiore a quella delle regioni europee più industrializzate e inoltre pericolosamente influenzata dagli andamenti di altri paesi, in particolare la Germania.
La Lombardia è ai primi posti in Europa come numero di imprese ma agli ultimi come dimensioni e solidità delle imprese.
Dal 1981 al 2001 le imprese in Lombardia hanno continuato a crescere di numero ma a diminuire come dimensione media, passando da 6,51 addetti per impresa nel 1981 a 4,95 nel 2001, con un progressivo indebolimento del settore manifatturiero.
Nell’Industria manifatturiera è infatti diminuito tra il 1981 e il 2001, sia il numero delle imprese, da 127.006 a 112.778, il numero degli addetti, da 1.772.841 a 1.319.988, e la dimensione media delle imprese, da 13,96 a 11,70.
L’incidenza percentuale delle attività manifatturiere sul totale delle attività è progressivamente diminuita in Lombardia dal 17,54 del 2000 al 15,62 del 2005.
Nel secondo trimestre 2007 le nuove imprese manifatturiere iscritte al Registro delle imprese sono 1527, quelle cessate 1956, con un saldo negativo di 429 imprese, che conferma la tendenza in corso da parecchi anni.


Quantità e qualità dell’occupazione (5)
Se la timida ripresa economica in corso in Lombardia non ha determinato riflessi di rilievo sul numero degli addetti, l’analisi della composizione dell’occupazione evidenzia invece una tendenza alla progressiva precarizzazione della forza lavoro.
In base ai risultati dell’indagine 2007 del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e l'Unione Europea, in Lombardia si prevede un saldo occupazionale complessivo di 13.550 unità, con 148.860 nuove assunzioni e 136.300 uscite.
Ma i contratti a tempo indeterminato saranno per la prima volta meno della metà, con una incidenza del 49,7, rispetto al 51,7 del 2006, confermando una tendenza iniziata da alcuni anni e che si è accentuata con le modifiche normative introdotte dalla Legge 30 del 2003 e dal D.Lgs. 368 del 2001.
La stessa indagine prevede infatti che nel 2007 proseguirà l’incremento delle assunzioni con contratti a termine, che avranno una incidenza del 37,6, in aumento rispetto al dato di 35,9 del 2006.
Queste previsioni dell’indagine Excelsior trovano conferma nei dati della rilevazione continua di Borsa Lavoro Lombardia, che registra la dinamica delle richieste di lavoro delle imprese.
Su 146.642 contratti “richiesti” complessivamente dalle imprese a Borsa Lavoro Lombardia al 31 maggio 2007, i contratti a tempo indeterminato sono 21.160, con una incidenza del 14,42%.
Su 139.584 contratti “collocati” complessivamente, ben 77.195 sono contratti di somministrazione a tempo determinato, con un’incidenza del 55,30%, 18.996 sono contratti a tempo determinato, pari al 13,60%, 18.519 sono contratti a tempo indeterminato, solo il 13,26%.



(1 – 2 – 3) – Dati Unioncamere
(4) – Dati Movimprese
(5) – Dati Excelsior

Sesto San Giovanni. 6 settembre 2007



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