Ancora incidenti mortali sul lavoro in lombardia


A Brescia, Sesto San Giovanni e Milano


ANCORA INCIDENTI MORTALI SUL LAVORO IN LOMBARDIA

Ancora tragici incidenti sul lavoro in pochi giorni, due a Brescia e uno a Sesto San Giovanni. Un muratore, Vincenzo Milini di 42 anni è morto il 25 settembre intorno alle14,30 in un incidente accaduto in un cantiere edile. Era impegnato nello scavo delle fondamenta di un edificio, quando del terreno gli è franato addosso uccidendolo.

La mattina successiva un muratore di 52 anni, Franco Rizza è morto nel cantiere per la realizzazione della metropolitana in via Bissolati cadendo da un ponteggio di tre metri che gli è poi crollato addosso.
Era dipendente dell'azienda subappaltatrice Astaldi di Roma, che sta costruendo Metrebus di Brescia.

Immediata la reazione dei lavoratori e delle Organizzazioni Sindacali Fillea Filca Feneal che hanno subito indetto uno sciopero di tutti i cantieri del Metrebus. Durante lo sciopero si è tenuta un'assemblea presso la mensa.

Un altro incidente è costato la vita, nel cantiere della Campari a Sesto San Giovannni, ad un quarantaduenne che si è ribaltato col camion che guidava finendo in una buca.

Un operaio libico di 24 anni è morto travolto dal blocco meccanico di circa 30 quintali che stava caricando su un camion insieme a un collega. E' successo il 10 ottobre nell'azienda Imberti Sabbiature a Morengo (Bergamo). Pare che all'improvviso il gancio, utilizzato per sollevare il pesante macchinario in metallo, si sia spezzato, facendo cadere addosso all'uomo l'intero blocco. Sembra che la vittima fosse dipendente di una cooperativa. Lo stesso giorno è morto travolto da un convoglio ferroviario un capotreno. L'incidente è avvenuto a Novate (Milano). L'uomo si trovava sui binari, quando il treno partito dalla Stazione milanese di Porta Vittoria e diretto a Saronno, lo ha travolto. Un operaio di 62 anni, è morto l’11 ottobre a Milano subito dopo essere caduto dal tetto di un edificio di via Costantino Baroni. L'uomo, dipendente di una impresa edile che stava svolgendo lavori nel palazzo, è precipitato in un cortile interno battendo violentemente la testa. Inutile il tempestivo soccorso da parte dei sanitari del 118 chiamati sul posto dai compagni di lavoro: l'operaio è morto a causa delle gravi ferite.

Questi ennesimi gravi infortuni, gli ultimi di una lunghissima serie nel nostro paese e in particolare in Lombardia, sono avvenuti, come ha sottolineatola CGIL Lombardia "in situazioni di evidente non applicazione delle norme sulla sicurezza. Questo rende sempre più necessario operare con fermezza sul terreno dei controlli e delle sanzioni alle aziende che non applicano la legge 626, ma occorre anche che il Governo si impegni a procedere al più presto al varo dei testi applicativi della legge delega, che senza decreti attuativi rischia di non poter essere utilizzata per combattere efficacemente il fenomeno delle morti sul lavoro". La CGIL Lombardia, sottolineando la propria preoccupazione ha aggiunto che è ora di dire basta a questa strage quasi quotidiana, a questo tremendo stillicidio di vite umane che aspirano solo ad avere un lavoro. Noi ci battiamo perché a quel lavoro vengano garantiti dignità e diritti fondamentali, come quello alla salute e alla sicurezza.

Susanna Camusso, nel commentare questi due gravi infortuni, gli ultimi di una lunghissima serie nel nostro paese e in particolare in Lombardia, ha sottolineato come entrambi siano avvenuti "in situazioni di evidente non applicazione delle norme sulla sicurezza. Questo rende sempre più necessario operare con fermezza sul terreno dei controlli e delle sanzioni alle aziende che non applicano la legge 626, ma occorre anche che il Governo si impegni a procedere al più presto al varo dei testi applicativi della legge delega, che senza decreti attuativi rischia di non poter essere utilizzata per combattere efficacemente il fenomeno delle morti sul lavoro". Il Segretario generale della CGIL Lombardia, sottolineando la preoccupazione del sindacato ha aggiunto: "è ora di dire basta a questa strage quasi quotidiana, a questo tremendo stillicidio di vite umane che aspirano solo ad avere un lavoro. Noi ci battiamo perché a quel lavoro vengano garantiti dignità e diritti fondamentali, come quello alla salute e alla sicurezza".


Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies