Commissione g8: per chi c’era, una vergogna inaccettabile. dichiarazione di giacinto botti della segreteria della cgil lombardia


COMUNICATO STAMPA




COMMISSIONE G8: PER CHI C’ERA, UNA VERGOGNA INACCETTABILE. DICHIARAZIONE DI GIACINTO BOTTI DELLA SEGRETERIA DELLA CGIL LOMBARDIA



La commissione d’inchiesta parlamentare sui gravi fatti di Genova del luglio 2001 in occasione del G8, è un atto dovuto non solo perché è un impegno assunto in campagna elettorale dall’attuale compagine governativa, ma principalmente per rispetto verso la nostra Costituzione repubblicana, la nostra democrazia e il paese.

La sua bocciatura è umiliante per coloro che quel giorno, pacificamente, erano a Genova per manifestare in difesa delle istituzioni democratiche.

La commissione avrebbe dovuto ricercare la verità, approfondire, indagare, capire quanto avvenne quel giorno in cui la democrazia venne offuscata, e settori delle forze dell’ordine si comportarono come mai era accaduto nella storia della Repubblica.



Noi, delegati, lavoratori, dirigenti sindacali provenienti da molte città della Lombardia presenti a Genova dietro gli striscioni della FIOM, di Alternativa sindacale CGIL, delle Camere del Lavoro che avevano aderito alla manifestazione, non possiamo dimenticare quanto abbiamo vissuto e subìto in quella tragica giornata.

Abbiamo visto pacifisti, ragazzi, uomini e donne inermi, giornalisti e fotografi picchiati, inseguiti, manganellati a sangue con crudeltà e senza apparenti ragioni, da forze dell’ordine in preda ad un’aggressività incontrollata e non giustificabile.

Abbiamo assistito alla caccia all’uomo, abbiamo visto e subìto quella “macelleria messicana”, come fu definita da un dirigente di polizia negli incontri con i magistrati.

Quel giorno ci siamo chiesti in quale paese a dittatura fascista fossimo sprofondati. Com’era possibile che forze dell’ordine operassero fuori controllo e con tanta ferocia? Com’era possibile che nella nostra Repubblica fondata sulla lotta antifascista si potessero compiere azioni repressive e di tale violenza? Nessuno, tra quelle centinaia di migliaia di donne e di uomini presenti, potrà mai dimenticare. Non vogliamo dimenticare.

Quel giorno in cui si è spenta la democrazia non va rimosso; esistono responsabilità politiche individuali e collettive che vanno indagate e ricercate nella ricostruzione della catena di comando, nel ruolo assunto dal Ministro dell’interno del Governo Berlusconi, dai comandanti delle forze di polizia in campo e dal Vicepresidente Fini, con la sua inusuale presenza nella sala operativa di Genova.

Vanno indagate le ragioni di tanta violenza e dell’utilizzo evidente dei “black-bloc”, provocatori organizzati stranamente lasciati liberi di arrivare in città e di compiere, indisturbati, le loro azioni violente e premeditate.

Le immagini di crudeltà di quel giorno hanno fatto il giro del mondo, inorridendo tutti i democratici di ogni paese. Quelle foto, le sequenze di quegli orrori dovrebbero essere negli occhi e nel cuore di ogni parlamentare di questa Repubblica.

La brutalità, la bestialità che hanno animato il blitz alla scuola Diaz, le urla farneticanti e fasciste di coloro che rappresentano le forze dell’ordine lasciano sgomenti, chiedono di essere indagate.

Quel giorno, con il giovane Carlo Giuliani, è morto un pezzo di speranza, di voglia di lottare, di cambiare in meglio la nostra società di molti giovani. Per molti ha significato la fine del loro impegno sociale e civile. A tutti coloro che hanno subìto quella violenza e assistito alla macelleria predisposta da chi avrebbe dovuto difendere la nostra Repubblica, le sue istituzioni e i suoi valori fondanti, si deve giustizia e verità. Le responsabilità vanno accertate, per ridare fiducia e speranza verso le istituzioni e verso le nostre forze dell’ordine affinché quelle pagine buie che abbiamo vissuto non succedano mai più.

Questo è quanto coloro che erano a Genova quel caldo luglio del 2001, ma anche il movimento sindacale, le forze sociali e democratiche si attendono da questo Governo.



Sesto San Giovanni 31 ottobre 2007















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