I sindacati confederali e di categoria ribadiscono il proprio no alla privatizzazione del servizio di emergenza 118


CGIL CISL UIL
LOMBARDIA

F.P. CGIL F.P.S. CISL F.P.L. UIL
REGIONALI LOMBARDIA


COMUNICATO STAMPA

I SINDACATI CONFEDERALI E DI CATEGORIA RIBADISCONO IL PROPRIO NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI EMERGENZA 118


CGIL, CISL, UIL e FP CGIL, FPS CISL, FPL UIL della Lombardia hanno appreso dalla stampa dell’ennesimo tentativo di privatizzazione della sanità pubblica nella nostra regione.

Forza Italia e Alleanza Nazionale, attraverso un emendamento, avrebbero sostenuto in Consiglio regionale l’ipotesi di affidare la gestione dell’Emergenza Urgenza (118) ad una fondazione privata.

I sindacati, nel ribadire la propria contrarietà, già espressa in occasione dell’approvazione del Piano Socio Sanitario Regionale nell’aprile del 2006, ad ulteriori privatizzazioni della sanità, valutano questa scelta ancor più preoccupante e grave in quanto avviene a prescindere dalle modalità e dalle procedure concordate con la Giunta in merito all’utilizzo di risorse private in sanità di cui alle Intese sottoscritte il 22 aprile 1999 e 18 maggio 2004.

Già in quell’occasione i sindacati espressero forti perplessità circa l’istituzione di un’unica azienda preposta alla gestione del 118 a livello regionale.

Quella dell’emergenza - urgenza è un’attività particolarmente delicata nel quadro del diritto alla salute, in quanto deve garantire al cittadino la certezza di poter ricevere soccorso nel tempo più breve possibile e nella struttura più vicina e idonea alle cure necessarie.

Per come si sta affrontando questo tema nulla garantisce che una fondazione privata possa assicurare e garantire questo fondamentale diritto.

Sesto San Giovanni 15 marzo 2007




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