Nessuna proroga per i phone center : per la cgil lombardia peggiorano le condizioni di precarieta’ dei cittadini immigrati.
COMUNICATO STAMPA
NESSUNA PROROGA PER I PHONE CENTER : PER LA CGIL LOMBARDIA
PEGGIORANO LE CONDIZIONI DI PRECARIETA’ DEI CITTADINI IMMIGRATI.
Il Consiglio Regionale della Lombardia nella seduta del 13 marzo ha deciso di non concedere la proroga dei termini per la messa a norma dei phone center.
Siamo in presenza di una legge penalizzante e restrittiva per delle attività commerciali gestite prevalentemente da cittadini immigrati.
Una legge che ha imposto norme non previste per gli altri esercizi commerciali e non ha previsto alcun finanziamento o agevolazione per poter ottemperare agli obblighi previsti.
Fra una settimana quasi 2000 esercizi commerciali dovranno chiudere e altrettante persone con le loro famiglie saranno private di un reddito.
Con questo provvedimento di legge la Regione Lombardia pone piccoli imprenditori immigrati e le loro famiglie, inseriti nel tessuto sociale ed economico del nostro territorio, in una condizione di forte precarietà.
C’è il rischio vero di un ritorno alla clandestinità per quegli imprenditori immigrati con un permesso di soggiorno per lavoro autonomo.
Nell’impossibilità, infatti, di trovare un altro lavoro rischiano la perdita del permesso di soggiorno con tutte le conseguenze che ne derivano.
Una proroga e una modifica della legge avrebbero dato un’immagine delle istituzioni lombarde attente ai bisogni dei cittadini immigrati. In realtà è prevalsa la logica dell’arroganza senza alcuna preoccupazione delle possibili conseguenze.
L’anno prossimo, leggendo il sempre ottimo rapporto dell’ISMU sull’immigrazione in Lombardia potremmo scoprire 2000 imprenditori in meno, e speriamo di non avere 2000 clandestini in più.
Sesto San Giovanni 16 marzo 2007