Dire la verita’ puo’ costare il posto di lavoro. dichiarazione di lella brambilla, della segreteria della cgil lombardia, sul caso dell’infermiera della struttura privata multimedica


COMUNICATO STAMPA





DIRE LA VERITA’ PUO’ COSTARE IL POSTO DI LAVORO. DICHIARAZIONE DI LELLA BRAMBILLA, DELLA SEGRETERIA DELLA CGIL LOMBARDIA, SUL CASO DELL’INFERMIERA DELLA STRUTTURA PRIVATA MULTIMEDICA





Lella Brambilla, della Segreteria della Cgil Lombardia, a proposito del caso della sentenza della Cassazione che ha confermato il licenziamento dell'infermiera che aveva denunciato pubblicamente l'uso, nella sua azienda, di farmaci scaduti, ha dichiarato:



"Esprimiamo grande allarme per la sentenza della Corte di Cassazione che ha riformato le sentenze del Tribunale di Monza del 2003 e della Corte d’Appello di Milano del 2004 di annullamento del licenziamento di un'infermiera della struttura ospedaliera privata Multimedica, “rea”di aver pubblicamente detto che nella sua azienda si usavano farmaci scaduti.



Confidiamo che il nuovo processo disposto dalla Suprema Corte ribadisca che il licenziamento è nullo.

La sentenza solleva l'interrogativo di fondo se debba prevalere la fedeltà all'azienda o se si debba rispondere, sempre e comunque, al codice deontologico di salvaguardia della salute delle persone. La CGIL ritiene che la tutela della salute pubblica e della sicurezza siano comunque da mettere al primo posto, assieme ovviamente alla tutela dei diritti dei lavoratori che si fanno carico di denunciare comportamenti di malasanità".



Sesto San Giovanni 18 settembre 2007




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