Le 10 menzogne che circolano su alitalia, malpensa e linate


COMUNICATO STAMPA
di Franco GIUFFRIDA – Segretario Regionale CGIL Lombardia

di Nino CORTORILLO – Segretario Generale Filt CGIL Lombardia



LE 10 MENZOGNE CHE CIRCOLANO su ALITALIA, MALPENSA e LINATE



1) Alitalia è in crisi dall’apertura di Malpensa?

Falso, Alitalia, purtroppo, fatto salvo qualche bilancio in positivo dovuto a vendite di immobili o operazioni finanziarie, chiude il bilancio in passivo dagli inizi degli anni ’90, ben prima dell’apertura di Malpensa che avvenne nel 1998.

Nel 1996 veniva presentato un Piano Industriale ‘96/2000 con il seguente scritto “Senza interventi decisivi ….. Alitalia è destinata a non sopravvivere al 1996 ”.

PERDITA IN MILIONI DI EURO

1994
- 192
2002
+ 93 (dati da 567 mln di proventi straordinari)

1995
- 47
2003
- 520

1996
- 625
2004
- 858

1997/1998/1999
aumenti di capitale per 516 e 680 mln di euro che coprono le perdite e determinano l’ultimo dividendo di Alitalia
2005
- 167

2000
- 256
2006
- 625

2001
- 907






2) Malpensa è stata aperta per una decisione politica e contrastata dal centrosinistra?

Falso, perché il progetto di Malpensa 2000, e prima ancora della Grande Malpensa, risale almeno agli anni ’80 ed è stato attuato negli anni ’90 con i governi locali guidati dalla DC e quelli nazionali di diverso orientamento (Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi). Fu una decisione sia locale che nazionale che europea tant’è che fu l’unico progetto che finanziò un’opera in Italia, e l’unico che riguardava un aeroporto, tra i 14 finanziati in Europa.

Quando si progettò Malpensa la Lega Nord nemmeno esisteva.

3) Malpensa è un progetto industriale fallito?

Falso, poiché il sistema aeroportuale di Milano/Lombardia ha visto crescere i dati di traffico passeggeri dal 1998 (Malpensa + Linate + Bergamo) da circa 17,5 milioni a 36,2 e nelle merci da 256.000 a 586.000 tonnellate.

L’anno in corso prevede un incremento a Linate del 2%, a Malpensa del 10%, a Bergamo dell’11%.

Si tratta, se confrontati con analoghi sistemi aeroportuali, degli indici di aumento più rilevanti realizzati in Europa. È evidente che, senza Malpensa, non vi sarebbero state le condizioni e l’infrastruttura adeguata allo sviluppo.

La stessa occupazione realizzata in questi anni, ancorché spesso precaria, verrà messa a forte rischio. I nostri calcoli prudenziali ci indicano una perdita di posti di lavoro per oltre 2000 lavoratori di Malpensa.

4) Malpensa è una cattedrale nel deserto?

Falso. E’ un altro luogo comune, oltretutto contraddittorio con chi sostiene che Malpensa ha avuto un impatto devastante nel territorio. In realtà Malpensa è incompleta e richiederebbe l’ultimazione delle opere previste e necessarie sia stradali che ferroviarie, a partire dal collegamento con la stazione centrale di Milano e con la rete dell’alta velocità. La regione Lombardia, il suo Presidente Formigoni, invece di volersi sostituire a SEA o Alitalia o ad altri, bene avrebbe fatto a completare opere rimaste invece ferme al 1998.

5) Malpensa è la causa dei dissesti di Alitalia?

Falso. Se l’area economico-finanziaria più importante del Paese è causa dei problemi di Alitalia, non si comprende perché, nel 1998, tutte le compagnie aeree europee si siano prima battute contro lo spostamento dei voli da Linate ed abbiano poi aumentato del 500% i collegamenti dal Nord Italia verso gli hub europei.

La fascia dei passeggeri business, che è pari al 25 % del totale, determina circa il 70% dei ricavi delle compagnie aeree di bandiera. La struttura economica, geografica, industriale, finanziaria, di reddito del nostro Paese concentra nel Nord Italia il mercato più ricco e in sviluppo del trasporto aereo.

6) Linate è il concorrente di Malpensa?

Falso, perché Linate e Malpensa fanno parte di un unico sistema aeroportuale, così come avviene a Parigi o Londra con 6 aeroporti. Si tratterebbe di modificare la composizione dell’attuale traffico e non la sua redistribuzione quantitativa.

Lo stesso dato negativo della presenza di molti aeroporti a breve distanza l’uno dall’altro diverrà nel medio periodo un’importante occasione di sviluppo. Si tratta quindi di coordinare e specializzare gli aeroporti esistenti.

7) Si sostiene che da Linate partirebbero molti passeggeri verso gli hub europei, penalizzando l’utilizzo di Malpensa.

Falso, perché su circa 10 milioni di passeggeri a Linate i transiti verso gli hub europei con prosecuzione sono circa 400.000, pari al 4%, mentre da Malpensa sono circa 900.000, e a Fiumicino sono più che a Linate.

Se invece evidenziamo il numero di voli verso gli hub europei verifichiamo che oltre il 50% sono in aeroporti diversi da Linate, Malpensa e Fiumicino e concentrati negli altri aeroporti del nord Italia.

Se ad esempio sommiamo i voli per Francoforte e Monaco (effettuati da o per conto di Lufthansa) verifichiamo che nel nord Italia i voli sono circa 400 a settimana, ma di questi solo 28 partono da Linate (tutti esclusivamente con destinazione Francoforte).

8) Alitalia sposta i suoi voli internazionali da Malpensa perché operano in perdita?

È un elemento di cui Alitalia non fornisce né dati attendibili né confronti con altre realtà né analisi dei costi. I coefficienti di occupazione dei posti sui voli intercontinentali spostati da Malpensa sono sempre superiori al 70% sino a punte oltre il 90% .

La domanda è, quindi, perché con un coefficiente di riempimento del 70% altre compagnie generano utili e Alitalia con il 90% perde?

Forse incidono i costi di struttura in quanto, a distanza di 15 anni (è almeno dal 1992 che si sa dell’apertura di Malpensa), Alitalia non ha né insediato una base di armamento, né realizzato le nuove assunzioni laddove servivano, né tanto meno orientato la propria struttura di vendita alle esigenze di un mercato fortemente competitivo.

9) Se se ne va Alitalia da Malpensa o fallisce tanto meglio?

Falso. Solo una propaganda politica, priva di qualunque seria analisi può sostenere questa tesi. Da anni, e anche in queste ore, Formigoni ed altri annunciano importanti accordi con compagnie aeree straniere che sostituirebbero Alitalia. Non sono ancora emersi i fantomatici gruppi privati in grado di far nascere mitiche compagnie del Nord.

Alitalia, che ancora oggi genera circa il 45% del traffico di Linate e Malpensa è, nel medio periodo, insostituibile. Il trasferimento dei suoi voli ucciderebbe l’hub per un lungo periodo e non sarebbe certo lo sviluppo dei voli low cost o charter a compensare questa perdita.

10) Il Piano Industriale “o di sopravvivenza” presentato da Alitalia è l’unica chance per evitare il fallimento?

Falso, perché di Piani Industriali e ricapitalizzazione è piena la storia di Alitalia degli ultimi 15 anni.

Il nuovo Piano concentra l’effetto della crisi della compagnia su Malpensa, dando l’illusione che questa decisione risolverà i problemi di Alitalia. In realtà i nodi strutturali all’origine della crisi di Alitalia restano immutati e irrisolti.

E’ - di fatto - la rinuncia a competere laddove il mercato del trasporto aereo si sviluppa.



Cell. Giuffrida 3356989053

Cell. Cortorillo 3933375244



Milano, 6 settembre 2007


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