La cgil lombardia sul provvedimento del comune di milano su migranti e nidi e scuole per l’infanzia







COMUNICATO STAMPA



LA CGIL LOMBARDIA SUL PROVVEDIMENTO DEL COMUNE DI MILANO SU MIGRANTI E NIDI E SCUOLE PER L’INFANZIA



“In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente.”

La Convenzione sui Diritti dell'Infanzia

Una possibile storia
Carmela Mendez (nome di fantasia) dopo due anni di lavoro in Italia ha deciso di far venire il suo bimbo di tre anni dalla Bolivia, dove viveva con le nonne. Purtroppo poche settimane dopo l’arrivo in Italia del piccolo l’anziana signora che assisteva è deceduta e si è trovata senza lavoro.

Al momento del rinnovo del permesso di soggiorno le è stato riconosciuto un permesso per ricerca lavoro di sei mesi. Il periodo è passato inutilmente ed oggi si trova, grazie alla Bossi Fini in condizioni di irregolarità. La conseguenza di tutto ciò è che il suo bambino che nel frattempo ha compiuto quattro anni non potrà più frequentare la scuola materna comunale perché la madre non è in regola con il permesso di soggiorno.

Con il provvedimento adottato dal Comune di Milano si nega l’interesse superiore del fanciullo ad una sana crescita in un contesto educativo privilegiando la condizione giuridica dei genitori.

Un atto cinico che fa pagare a dei bambini la presunta condizione di irregolarità dei genitori.

Occorre inoltre precisare che i tempi di rinnovo di un permesso di soggiorno a Milano sono di otto nove mesi e che quindi molti genitori pur in regola, non riusciranno per il 28 di febbraio a presentare il permesso rinnovato.

La condizione dei migranti è una condizione di grande fragilità sociale, la scuola di ogni ordine e grado è un punto di riferimento straordinario per i processi di inclusione sociale in primo luogo dei bambini, allontanarli vuol dire molte volte lasciarli soli in contesti non sempre facili.

Non sappiamo quanti saranno i bambini che non potranno frequentare la scuola materna comunale, ma se anche fosse uno solo, non è cosi, l’amministrazione comunale del sindaco Moratti mette in atto una grave forma di discriminazione in dispregio di tutte le norme, a partire dalla convenzione dell’ONU sui diritti dei bambini.

Chiediamo l’immediato ritiro della circolare.



Sesto San Giovanni 2007 CGIL Lombardia


























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