Sui ticket sanitari ancora molta propaganda da parte della regione. dichiarazione di lella brambilla, segretaria cgil lombardia, di tino magni segretario spi cgil e di alberto villa, segretario cgil f


CGIL LOMBARDIA SPI CGIL LOMBARDIA FP CGIL LOMBARDIA


COMUNICATO STAMPA


SUI TICKET SANITARI ANCORA MOLTA PROPAGANDA DA PARTE DELLA REGIONE.

DICHIARAZIONE DI LELLA BRAMBILLA, SEGRETARIA CGIL LOMBARDIA, DI TINO MAGNI SEGRETARIO SPI CGIL E DI ALBERTO VILLA, SEGRETARIO CGIL FUNZIONE PUBBLICA

Avevamo ragione noi ad incalzare la giunta Formigoni sulla questione dei ticket, dopo la scelta di incrementare di 7 euro la compartecipazione sulle visite specialistiche e di aggiungere poi il superticket sulla specialistica di 10 euro previsto dalla Finanziaria.

Cgil Cisl Uil avevano criticato quell’aumento, ed hanno quindi approvato la scelta del governo di correggere una misura sbagliata e del Parlamento di cancellarla definitivamente; anche in Lombardia, conseguentemente al decreto, e' stato tolto il superticket di 10 euro (senza nemmeno darne informazione ai cittadini e senza modificare il tetto massimo di 46 euro per ogni ricetta), ma cio' non e' certo avvenuto per volonta' del Presidente Formigoni.

L’iniziativa di Cgil Cisl e Uil della Lombardia, con la manifestazione del 12 aprile scorso di migliaia di lavoratori e pensionati lombardi davanti al Pirellone, ha portato in questi giorni la giunta Formigoni a modificare in parte alcune scelte in tema di compartecipazione alla spesa sanitaria, che collocano la Lombardia al primo posto per l’onere a carico dei cittadini.

Le ultime decisioni della giunta (aumento da 6 a 14 anni dell’età per l’esenzione totale e riduzione di 10 euro per le prestazioni classificate come codice bianco in Pronto soccorso, in accordo con la Finanziaria) introducono una correzione positiva, ma non sufficiente e ci danno ragione: ci sono le condizioni per intervenire e correggere un sistema di compartecipazione particolarmente iniquo, che penalizza soprattutto le fasce più deboli, come gli anziani ed i meno abbienti.

Per fare questo non è sufficiente intervenire sull’età esentabile, ma è necessario affrontare il nodo delle condizioni economiche, ampliando l’area dell’esenzione in base al reddito, come richiesto dal sindacato, che da mesi non ha più avuto occasioni di confronto, né con il nuovo assessore, né con il presidente della giunta regionale.

E’ da valutare positivamente l’annuncio di Formigoni dell’intenzione di ampliare gli interventi a favore di persone con gravi infermità (pazienti in coma, malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica, malati terminali oncologici) o di “incrementare i servizi farmaceutici a pazienti affetti da tumore, malattie rare, infettive e cronico-degenerative di particolare gravità”. Tutto questo avviene però dopo che la giunta aveva deciso di tagliare del 2% rispetto al budget 2006 la spesa per i “farmaci salvavita”, così chiamati perché sono indispensabili per la cura di gravi malattie, come i tumori, l’Aids, le malattie cardiache, l’epatite o il diabete: una decisione che rischia di mettere in seria difficoltà molte famiglie, dato che le Asl non rimborseranno che in parte la spesa per curare questi malati.

In sostanza, prima si tagliano i fondi e poi si stanziano alcune risorse per gli stessi interventi, spacciandoli come “servizi aggiuntivi”, graziosamente elargiti ai cittadini lombardi dal loro “governatore”.



Sesto San Giovanni 24 maggio 2007

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