CGIL LOMBARDIA - UFFICIO STAMPA
RAPPORTO ECOMAFIE 2011: LA LOMBARDIA AL PRIMO POSTO AL NORD PER L’ILLEGALITÀ AMBIENTALE.
CGIL LOMBARDIA: UN PATTO TRA ORGANIZZAZIONI SOCIALI, ISTITUZIONI ED ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI PER DIRE BASTA ALLA COLONIZZAZIONE DEL TESSUTO ECONOMICO REGIONALE.
È stato presentato in questi giorni il Rapporto Ecomafie 2011 di Legambiente. I dati sono impressionanti: in un anno nella nostra regione sono raddoppiati i reati e le infrazioni accertate. Siamo la prima regione del nord Italia per l’illegalità ambientale e nello specifico campo dei reati connessi al ciclo dei rifiuti, e ci collochiamo al 6° posto in Italia contro il 14° del 2010.
Si conferma così quella colonizzazione della Lombardia di cui hanno parlato la Direzione Nazionale Antimafia nel suo ultimo rapporto del marzo scorso e il Governatore Mario Draghi. In particolare nel ciclo dei rifiuti e del cemento emergono con sempre maggiore frequenza gli affari delle organizzazioni criminali, soprattutto della ‘ndrangheta.
Il rapporto di Legambiente ci dice che le principali operazioni di polizia giudiziaria nelle province lombarde hanno coinvolto non solo clan ma anche insospettabili uomini d’affari e imprenditori.
La sola inchiesta “Dirty Energy” ha portato all’arresto, lo scorso 17 novembre, di 7 persone, al sequestro di 40 automezzi e di un grande inceneritore che al posto di biomasse smaltiva illegalmente oltre 40.000 tonnellate di rifiuti speciali provenienti da diverse regioni italiane. E anche nel Quartiere Santa Giulia di Milano, destinato a diventare un nuovo modello di “città ideale” si raccoglievano e smaltivano rifiuti illeciti
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La ‘ndrangheta - alla quale fanno gola in particolare le grandi opere infrastrutturali - ha fatto del ciclo del cemento un settore economico di suo primario interesse. Le province di Bergamo e Sondrio sono quelle dove è stato accertato il maggior numero di reati di questo tipo, seguite da Brescia e Varese, e anche nei lavori per la Pedemontana risultano evidenti le infiltrazioni della ‘ndrangheta, impegnata a “fare impresa” nella movimentazione terra. Accendere i riflettori sull’illegalità è indispensabile per individuare l’effettiva presenza delle organizzazioni criminali nelle diverse filiere dell’ecomafia e per dar vita ad un lavoro di analisi e di denuncia in grado di promuovere una cultura della legalità e buone pratiche necessarie a tutelare beni comuni e diritti dei lavoratori e dei cittadini, garantendo al Paese tenuta della democrazia, convivenza civile e sviluppo economico. Per queste ragioni la CGIL Lombardia, impegnata insieme alle altre organizzazioni sindacali a promuovere, attraverso la contrattazione, accordi per prevenire le infiltrazioni criminali nelle grandi opere e negli appalti pubblici, ritiene necessario ed urgente un patto per la legalità tra organizzazioni sociali, istituzioni ed imprenditoria sana, per dire basta alla colonizzazione del tessuto economico lombardo e per promuovere azioni mirate a diffondere la cultura delle regole e dei diritti oltre al rafforzamento di tutto il sistema dei controlli amministrativi, giudiziari e di polizia.
Sesto San Giovanni 7 luglio 2011