ECCO IL FEDERALISMO DEL GOVERNO SUL TPL: TUTTI A PIEDI.

DICHIARAZIONE DI FULVIA COLOMBINI DELLA SEGRETERIA DELLA CGIL LOMBARDIA E DI NINO CORTORILLO SEGRETARIO GENERALE DELLA FILT CGIL LOMBARDIA

Tra le cinque manovre varate dal Governo, una contiene il taglio del 75% dei finanziamenti al Trasporto Pubblico, per una somma di 1,5 mld su 1,9 mld di euro previsti. Ancora non è dato sapere quale sarà questa volta l’entità della scure che si abbatterà sulla Lombardia. La CGIL si augura che lo scenario cambi in meglio. Per la Lombardia si ipotizza un taglio stimato attorno ai 300 mln di euro. Se per fronteggiare i tagli ai trasferimenti finanziari per l’anno 2011 (vedi schede allegate) si è ricorso all’aumento delle tariffe, all’efficientamento delle aziende e alla soppressione di qualche corsa sul trasporto locale su gomma, urbano e soprattutto extraurbano, per far fronte al pesantissimo ulteriore taglio inserito nelle manovre i pendolari resteranno a piedi e i lavoratori del settore disoccupati. “Siamo allarmati pensando alle conseguenze di questo irresponsabile gesto - dichiara Fulvia Colombini della Segreteria della CGIL Lombardia - a maggior ragione dal momento che già nel 2011 abbiamo registrato un rincaro delle tariffe del 25% e una riduzione dei servizi del TPL gomma. Peraltro rimangono irrisolti i problemi di qualità e quantità del servizio offerto”. Siamo solidali con le Regioni e gli Enti Locali che il giorno 15 settembre hanno deciso di consegnare al Governo i Contratti di servizio stipulati con le Aziende del TPL. “Riteniamo che debbano essere trovati i finanziamenti necessari per evitare ingenti disagi ai pendolari e pesanti riduzioni di personale del settore” - è quanto afferma Nino Cortorillo Segretario Generale della Filt Lombardia - lavoratori e lavoratrici che non hanno nemmeno la protezione degli ammortizzatori sociali”. Riteniamo che il Governo stia assumendo provvedimenti senza un progetto di sostegno ai segmenti economici, tra cui quello dei trasporti e delle infrastrutture, settore che potrebbe diventare trainante per la crescita economica del Paese.

Questo Governo fa male all’Italia e dimostra di non avere credibilità nei confronti dei mercati rispetto la crescita economica.

La CGIL ha avanzato proposte alternative, sostenute anche dal partecipato sciopero generale del 6 settembre, nel corso del quale ha annunciato al Paese che un’altra manovra è possibile, così com’è possibile un Governo diverso da quello attuale che sappia traghettarci fuori dalla crisi.

Sesto San Giovanni 14 settembre 2011
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