CGIL LOMBADIA - UFFICIO STAMPA

DAL 1° FEBBRAIO SCATTA IL PRIMO AUMENTO DELLE TARIFFE SUL TPL

Mentre continuano i disagi di utenti, pendolari e lavoratori del TPL lombardo, si avvicina la data di applicazione degli aumenti tariffari decisi da Regione Lombardia. Dal primo Febbraio 2011 sarà applicato l’aumento straordinario del 10% (12,39% per il servizio ferroviario) e, sebbene le Associazioni Pendolari avessero chiesto da tempo l’integrazione dei titoli coniugata con la loro semplificazione e riduzione, ai titoli vigenti se ne aggiungeranno di nuovi come condizione per l’applicazione degli aumenti.

Un altro aumento straordinario del 10%, legato a obiettivi di miglioramento qualitativo, è previsto dal 1° Maggio 2011, quando sarà più facile valutare le conseguenze di una riorganizzazione imposta per fronteggiare i tagli della Finanziaria 2011. Resta da capire, infatti, contrariamente alla convinzione dell’Assessore, come in concomitanza con i tagli di risorse destinate al trasporto pubblico, si possano realizzare miglioramenti.

La Cgil Lombardia ha fortemente criticato la scelta dell’aumento tariffario straordinario, tanto più in considerazione della crisi che investe i redditi da lavoro e da pensione, verso i quali restano indifferenti anche le nuove agevolazioni introdotte.

Le agevolazioni sono strettamente legate al numero di mezzi utilizzati dall’utente e ai chilometri percorsi, e guardano all’area attraversata e al numero di abbonamenti attivi in una famiglia per figli di età inferiore ai 18 anni, esasperando in questo modo la disparità di trattamento fra i pendolari.

Se ci atteniamo ai nuovi titoli previsti dalla delibera approvata dalla Giunta Regionale Lombarda, molti sono gli esempi di disparità: in primis ci sono coloro che non vantano una famiglia, poi, fra le famiglie, quelle che non hanno figli, pur essendo magari entrambi i due coniugi pendolari, e quelle che non vantano fra i figli un secondo figlio pendolare e un terzo sotto i 18 anni.

La convenienza non è scontata e va continuamente ricercata dentro un sistema tariffario complicato, farraginoso e burocratico, che metterà a dura prova la valutazione dei pendolari.

 

Per fare alcuni esempi:

un pendolare che viaggia in treno nel tragitto casa-lavoro, rispetto alle Tariffe uniche Regionali di riferimento, non ha alcuna convenienza nel nuovo titolo “io viaggio in Lombardia” (tariffa promozionale 85 euro al mese, che passerà a 99 euro al mese), se la sua percorrenza è inferiore ai 140 chilometri. Infatti la tariffa mensile attuale, già comprensiva dell’aumento straordinario, per la stessa percorrenza, ammonta a 96 euro al mese,
un pendolare che ricorre, nel tragitto casa-lavoro,

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