ai servizi ferroviari di II° classe abbinati ai servizi automobilistici di linea, non ha convenienza a utilizzare il nuovo titolo “io viaggio in Lombardia” se la percorrenza è
inferiore ai 20 chilometri; infatti la tariffa mensile attuale, già comprensiva dell’aumento straordinario, ammonta a 90,50 euro al mese
Fra i nuovi titoli, “Io viaggio Treno-città”, che riserva un’agevolazione del 30% sull’abbonamento mensile “a vista” urbano, risulta quello che più delude l’attesa di integrazione tariffaria regionale dei pendolari e che li discrimina sulla base della loro destinazione. Così un pendolare che arriva in un comune capoluogo potrà avere l’agevolazione, mentre un pendolare che viaggia da un comune non capoluogo verso un altro comune non capoluogo, sempre in Lombardia, non potrà averla.
L’esclusione dallo sconto avviene proprio verso quei pendolari che, considerando l’area di provenienza, dovrebbero invece essere incentivati all’uso del mezzo pubblico per evitare quello privato, con il conseguente aumento di traffico e inquinamento in una regione già provata e sanzionata dall’Unione Europea. Questioni che stanno giustamente alimentando le critiche dei sindaci di comuni non capoluogo e, in particolare, di quelli circostanti l’area metropolitana milanese.
Ai pendolari dei comuni presi ad esempio, insieme agli utenti occasionali, non resta che pagare per intero gli aumenti, grazie ad un sistema di agevolazioni discutibile ed iniquo.
Se poi, come cita la delibera, la Regione introdurrà un successivo titolo per l’area provinciale, sarà da verificare. Preoccupa invece la possibilità che la manovra di aumento straordinario delle tariffe oggetto della delibera, possa non essere esaurita, e che “il necessario equilibrio economico del sistema” possa riservarci ulteriori sorprese.
Auspichiamo che la volontà di non tagliare i servizi, ribadita dalla Regione, a differenza della promessa e mai realizzata Riforma, trovi conferma nelle scelte che la delibera ha “imposto” a enti locali e aziende di servizio insieme all’efficientamento del servizio stesso. Ciò premesso, obiettivi di tenuta, di qualità e di efficienza del sistema, a fronte di scelte locali conseguenti alla delibera, richiederebbero da parte della Regione la convocazione di un tavolo di valutazione e di monitoraggio regionale.
La Cgil Lombardia contrasterà scelte di taglio ai servizi e all’occupazione, di esternalizzazione dei servizi e l’aumento della precarizzazione dei rapporti di lavoro; promuoverà le necessarie iniziative per sostenere le ragioni di lavoratori, utenti e pendolari, sulle cui spalle pesano disagi e, fra pochi giorni, peseranno anche le ricadute degli aumenti tariffari.
Sesto San Giovanni 27 gennaio 201
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