CGIL LOMBARDIA

UFFICIO STAMPA

LA CGIL: SOSPENDERE SUBITO L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE SULL’ACQUA IMPUGNATA DAL GOVERNO PER ILLEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE.

Per l’ennesima volta Il Governo impugna una legge della Regione Lombardia in materia di servizi idrici.

Secondo il Consiglio dei Ministri la legge regionale 21 del 2010, approvata con sospetta fretta nell’ultima riunione del Consiglio Regionale il 22 dicembre scorso, presenta profili di illegittimità costituzionale in varie parti, ed è evidentemente in contrasto con leggi nazionali; in particolare con alcuni articoli del Codice dell’Ambiente (D.l. 122/2008) che affermano il carattere pubblico della proprietà delle reti e delle infrastrutture idriche.

La maggioranza di centro destra che governa la Regione, assolutamente incurante sia delle opinioni espresse da più soggetti durante la fase delle audizioni, sia delle posizioni manifestate dalle opposizioni durante il dibattito in consiglio e, soprattutto, incurante delle mobilitazioni delle cittadine e cittadini lombardi che in 250mila hanno sottoscritto i tre quesiti referendari in difesa dell’acqua pubblica, per l’ennesima volta ha promosso una legge regionale che rischia un giudizio di illegittimità costituzionale.

Pur restando in attesa dei dovuti chiarimenti da parte della Corte o, in alternativa, di un iter legislativo di modifica delle parti illegittime, chiediamo che sia sospesa l'applicazione della legge regionale già intrapresa in alcune province della Lombardia, anche in ragione dell’esito del voto referendario.

Sesto San Giovanni 24 febbraio 2011

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