La cgil lombardia: a milano si sta facendo un censimento o piuttosto una schedatura di rom e sinti?


COMUNICATO STAMPA



LA CGIL LOMBARDIA: A MILANO SI STA FACENDO UN CENSIMENTO O PIUTTOSTO UNA SCHEDATURA DI ROM E SINTI?



Per promuovere iniziative a favore delle popolazioni rom e sinti che vivono sul nostro territorio è certamente utile conoscerle, sapere di quante persone - minori o adulti, uomini o donne - sono composte, vedere come vivono e capire come venire incontro ai loro bisogni di scolarizzazione, lavoro e magari di abitazioni dignitose.

Ma quella che è cominciata stamane a Milano dà l’impressione di essere una vera e propria schedatura con modalità che poco hanno a che vedere con un censimento conoscitivo.

L’operazione, compiuta all’alba con un dispiego straordinario di forze dell’ordine, si caratterizza come una vera e propria caccia ai “criminali”.

Incutere paura ad anziani, donne e bambini non ci pare il modo migliore per realizzare un censimento.

Soprattutto, ancora una volta, anziché chiedere la collaborazione si preferisce imporre la forza.

Siamo sconcertati per le modalità del “censimento”: una pattuglia di vigili urbani e la presenza di un ufficiale dell’anagrafe sarebbero stati un segnale sicuramente utile a raffreddare un clima già troppo surriscaldato.

Non sappiamo ancora quali siano le intenzioni del neo commissario Lombardi, ma se si proseguirà sulla linea portata avanti dall’amministrazione comunale di Milano e dal suo vice sindaco De Corato, è legittimo pensare che la schedatura servirà solo a “cacciare” da Milano centinaia di uomini, donne e bambini.

Lo sappiamo, molti di loro sono apolidi, senza patria. Dopo i bombardamenti della ex Yugoslavia e la sua disgregazione hanno perso la cittadinanza, e da anni vivono nel nostro paese aspettando un riconoscimento ufficiale del loro status. Molti sono comunitari, mentre la maggioranza sono sinti italiani già registrati presso l’anagrafe del Comune.

Invitiamo il Prefetto di Milano al rispetto della dignità delle persone e ad attivarsi affinché le modalità del censimento siano improntate alla collaborazione con le popolazioni rom e sinti.

Infine auspichiamo che la conoscenza di queste popolazioni non sia la premessa per legittimare un nuovo progrom, con espulsioni di massa assolutamente indegne per un paese come l’Italia, ma serva invece a costruire opportunità per la soluzione dei loro problemi.







Sesto San Giovanni 6 giugno 2008

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