Un convegno di cgil lombardia e ambiente e lavoro sul testo unico sulla sicurezza
CGIL LOMBARDIA
ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO
COMUNICATO STAMPA
UN CONVEGNO DI CGIL LOMBARDIA E AMBIENTE E LAVORO SUL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA
La CGIL LOMBARDIA e l'ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO hanno organizzano il 7 maggio, presso la FAST di Piazza Morandi, a Milano, un convegno dal titolo: “Testo Unico sulla sicurezza del lavoro: novità e prospettive” al quale hanno partecipato: Susanna Cantoni, ASL Milano Coordinamento tecnico Regioni, Michele Di Lecce, Magistrato, Procuratore Capo, Tribunale Alessandria, Carlo Smuraglia, Professore f.r. Diritto del Lavoro, Univ. di Milano e Tiziano Treu, Professore Diritto Lavoro, Presidente XI Commissione Lavoro del Senato. Le relazioni sono state svolte da Franco Giuffrida, Segretario CGIL Lombardia e Rino Pavanello, Segretario Nazionale Associazione Ambiente e Lavoro. Ha concluso il convegno Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL Lombardia.
Nelle due relazioni è emersa la posizione della CGIL e di Ambiente e Lavoro. Franco Giuffrida ha sottolineato l'esigenza di "dare applicazione a questa legge che richiede informazione e formazione. In generale - ha aggiunto il Segretario CGIL Lombardia- le leggi hanno bisogno di un periodo ragionevole di tempo perché se ne possa valutare l'efficacia. Metterla subito in discussione, come qualcuno sta facendo, nasconde intenzioni pregiudizialmente e ideologicamente contrarie. Il Testo Unico vivrà nella misura in cui tutti i soggetti - RLS, RST, aziende, sindacato, organismi di vigilanza - faranno ciascuno il proprio mestiere". Per Rino Pavanello "i dati sugli infortuni, a livello nazionale come in Lombardia, sono dati di estrema gravità. Intervenire anche sul piano normativo era necessario. Per dirla col Presidente della Repubblica, le leggi servono, poi bisogna attuarle. Questa legge dà ulteriori diritti a RLS, lavoratori e Organizzazioni Sindacali. Avere i Rappresentanti per la sicurezza nei territori offre una risposta al problema delle piccole aziende; queste figure svolgono così un ruolo di "difensore civico" che garantisce il diritto inalienabile alla salute e alla sicurezza ad ogni lavoratore, a prescindere dal luogo nel quale lavora."
Susanna Camusso, concludendo il convegno ha sottolineato che il sindacato "ha apprezzato che, nonostante la caduta del governo, questo TU sia stato approvato, perche' rappresenta un passo in avanti rispetto alle norme precedenti. Certo, c'e' un problema di applicazione della legge, che non e' mai automatica. In questi anni, ad esempio in Lombardia, l'investimento su salute e sicurezza e' diminuito. Con buona pace di chi sta discutendo di detassazione degli straordinari, comunque con l'aumento delle ore di lavoro e la precarieta' si garantisce sempre meno la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Le condizioni di lavoro sono cambiate, lo testimonia il fatto che sempre più' frequenti sono gli incidenti collettivi, che sempre più' muoiono giovani e giovanissimi, migranti, donne. C'e' un problema serio di formazione, e c'e un problema serissimo di prevenzione. Ma se Confindustria chiede di rivedere la parte sanzionatoria, questo presuppone un'idea, per noi inaccettabile, che ci sia un presupposto virtuosismo delle aziende, che debbono essere sempre e comunque giustificate anche se non applicano le normative. Al principuio delle "buone ragioni" aziendali si accompagna un'attitudine a negare il nesso tra salute, condizioni di lavoro e prevenzione. Un'attitudine che trova alimento nella concezione per la quale la salute e' concepita più come un mercato (come qui in Lombardia) che come un diritto. Ovviamente nel valutare tutto ciio' che devono fare gli altri - ha concluso il Segretario generale della CGIL Lombardia - c'e anche una responsabilita' del sindacato che e' quella di riprendere e rilanciare, su questi temi, una forte azione contrattuale in tutti i luoghi di lavoro".
Sesto San Giovanni 7 maggio 2008