La cgil lombardia sulla posizione della regione in merito alle linee guida del ministero della sanita’ sulla legge 194



COMUNICATO STAMPA

LA CGIL LOMBARDIA SULLA POSIZIONE DELLA REGIONE IN MERITO ALLE LINEE GUIDA DEL MINISTERO DELLA SANITA’ SULLA LEGGE 194

In perfetto accordo con la campagna di colpevolizzazione delle donne e di attacco alla legge 194 promossa da Ferrara e sostenuta dalle gerarchie ecclesiastiche e dalle forze più integraliste del nostro paese, il Presidente della Regione Lombardia ha anticipato gli esiti della discussione in corso tra il Ministero della Salute, le Regioni e le province autonome, emanando proprie linee guida di applicazione di una legge dello Stato qual’è la 194.
Già con questo atto Formigoni ha voluto dare il segno di una contrapposizione pregiudiziale alle posizioni del Governo e di tutte le altre Regioni.
La Cgil Lombardia ha già espresso la sua profonda contrarietà alla scelta della giunta regionale di intervenire indebitamente su una legge dello stato, mettendo a serio rischio il principio in essa sancito dell’autodeterminazione e della libertà delle donne.
Dalle notizie che apprendiamo dalla stampa, i punti previsti dalle linee guida proposte dal Ministero vanno nella giusta direzione di una piena applicazione della legge 194 in tutti i suoi aspetti (potenziamento dei consultori, prevenzione e rimozione delle cause che potrebbero indurre le donne a ricorrere all’interruzione di gravidanza, con particolare attenzione alle donne immigrate, sostegno alle maternità difficili, riduzione dei tempi di attesa e uso di tecniche più appropriate per l’IVG, aggiornamento del personale, diritto alla privacy e, infine, appropriatezza e qualità del percorso di diagnosi prenatale, con particolare riferimento alle anomalie cromosomiche e alle malformazioni).
Riteniamo inaccettabile una posizione che mette sotto accusa la legge 194 negandone il principio fondativo, che è quello di una seria politica di prevenzione dell’aborto (come dimostrano tutti i dati, anche quelli raccolti dal precedente governo di centro destra); riteniamo anche che l’uso della dizione “tutelare la maternità e la vita umana fin dal concepimento” conferma che l’istituzione, nella nostra regione, viene puntualmente piegata a fini di parte e a logiche propagandistiche che nulla hanno a che vedere con i bisogni reali delle persone.
Siamo inoltre convinti che siano necessarie linee guida che garantiscano pari condizioni di applicazione della legge su tutto il territorio nazionale,
Crediamo che la Conferenza Stato Regioni sia la sede idonea per ricercare una soluzione che, pur partendo da orientamenti diversi, costruisca una sintesi che renda applicabili le linee guida. A nostro parere una Regione, pur rappresentando legittimamente i propri orientamenti, non può sottrarsi a questo sforzo di sintesi; se ciò accade - com’è stato in questa occasione - è a nostro giudizio cosa molto grave.


Sesto San Giovanni 21 marzo 2008





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