Incidenti mortali - sono 30 in lombardia dall’inizio del 2008
INCIDENTI MORTALI
SONO 30 IN LOMBARDIA DALL’INIZIO DEL 2008
Sono 30 gli incidenti mortali sul lavoro dall’inizio del 2008 in Lombardia, di cui 11 solo tra giugno e luglio. Non si ferma infatti lo stillicidio quotidiano di morti sul lavoro che il sindacato continua a denunciare con forza.
A perdere la vita sono stati, il 13 giugno, nel capoluogo lombardo, due operai coinvolti nel crollo di un'impalcatura. Un terzo lavoratore è rimasto ferito in maniera gravissima. Gli operai, tutti cittadini stranieri, stavano effettuando lavori esterni, al sesto piano di un edificio, quando l'impalcatura è crollata. Sempre a Milano un operaio edile è precipitato da un palazzo in ristrutturazione nei pressi dell’Idroscalo ed è stato trasportato in codice rosso per le sue gravissime condizioni, all’ospedale San Raffaele del capoluogo lombardo.
A Oggiona Santo Stefano, in provincia di Varese, a morire il 18 giugno è stato un giovane di 24 anni che lavorava in un centro di macellazione: mentre disossava un pezzo di carne la lama del coltello gli è sfuggita e l'ha colpito al petto. Il lavoratore è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Gallarate, ma è morto durante il viaggio in ambulanza.
Un’altra vittima il 29 giugno a Como: si chiamava Sestilio Di Pietro ed era socio di un’azienda pirotecnica di Ascoli Piceno. Ma lo spettacolo di luci che avrebbe dovuto illuminare il lago di Como, si è trasformato in tragedia. Di Pietro con due suoi dipendenti era andato a controllare una zattera da cui sarebbero dovuti partire i fuochi, ma il maltempo lo ha fatto finire in acqua e lo ha ucciso schiacciato tra la zattera ed un muro.
Vijai Kumar, l'indiano di 44 anni clandestino in Italia trovato morto in un campo a Viadana, paese del mantovano, si era sentito male il 27 giugno scorso sul campo dove stava lavorando in nero, ma il proprietario avrebbe dato ordine ad altri braccianti di spostarlo in un altro luogo. Per non rischiare una multa, lo ha fatto morire. Vijai è stato poi trovato ormai morto distante dal campo, accanto ad un filare di alberi. Il titolare dell'azienda agricola "Mario Costa" in cui lavorava l'indiano è stato denunciato a piede libero e indagato per omicidio volontario e omissione di soccorso. Anche la moglie dell'imprenditore è stata accusata degli stessi reati.
Il 9 luglio a Brescia un agricoltore di 43 anni che lavorava nelle campagne di Borgo San Giacomo è rimasto schiacciato da un silos che gli è improvvisamente caduto addosso, uccidendolo.
Il 17 luglio un muratore e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere edile a Roncadelle (Brescia), cadendo da un' altezza di circa due metri e battendo violentemente il capo.
Il 18 luglio, nell’ennesimo tragico incidente sul lavoro in un cantiere edile in via Manzoni, a Briosco (Milano) è rimasto ucciso un giovane operaio, Patrizio Guglielmana, di 22 anni, residente a Samolaco, in provincia di Sondrio. L'operaio era alla guida di un escavatore ed è rimasto sepolto sotto un'enorme massa di terra e un muro di contenimento di cemento armato alto tre metri.
Infine, ancora a Brescia, il 18 luglio è morto Lorenzo Verzelletti, 62 anni, operaio della società costruzioni Sandrini. Era su una scala quando è caduto da un’altezza di circa due metri. L’uomo ha perso l’equilibrio, forse per un malore, ed ha battuto il capo morendo sul colpo.
Infine gli ultimi due infortuni mortali in ordine di tempo si sono registrati nel cremonese il 30 luglio: Denis Bogdan, un ragazzo ventunenne di origini moldave, è morto in un cantiere edile di Romanengo schiacciato dal braccio di una betoniera.
A Cermenate, lo stesso giorno, è morto anche Placido Fusco, un operaio di 44 anni dipendente di una nota azienda di mobili, la Bellotti, che è stato travolto da una pala meccanica azionata da un collega mentre stava pulendo il cortile dell’azienda con una idropulitice.
31 luglio 2008