Oltre 120 lavoratori auchan di bergamo
LAVORATORI AUCHAN
VIA CARDUCCI - BERGAMO
COMUNICATO STAMPA
:
OLTRE 120 LAVORATORI AUCHAN DI BERGAMO
FIRMANO UN ORDINE DEL GIORNO CONTRO L’ACCORDO SEPARATO
Bergamo, venerdì 8 agosto 2008
Sono state 126 le firme raccolte in appena tre giorni fra i lavoratori dell’Auchan di via Carducci a Bergamo contro la firma separata, il 19 luglio scorso a Roma, di FISASCAT-CISL e UILTUCS-UIL che hanno rinnovato, così, il Contratto Nazionale di Lavoro del Commercio. In tutt’Italia sono circa 2 milioni i lavoratori del settore, mentre in bergamasca raggiungono quota 55mila.
I lavoratori contestano con forza l’inserimento dell’obbligo del lavoro domenicale e la riduzione dei permessi retribuiti per i nuovi apprendisti. Ad essere contestate sono anche le modalità con cui si è arrivati alla firma di un accordo che presenta condizioni diverse da quelle contenute in piattaforma, senza che mai si sia tornati a consultare i lavoratori.
Nel supermercato Auchan di via Carducci, dove lavorano circa 290 dipendenti, il 30 luglio scorso si erano svolte 5 assemblee. In quella sede era sorta l’esigenza di stendere un ordine del giorno da far sottoscrivere ai lavoratori. Per questo, il giorno successivo, il 31 luglio, è cominciata la raccolta firme.
Di seguito, il testo dell’ordine del giorno sottoscritto dai 126 lavoratori.
“I lavoratori di Auchan Bergamo riuniti in assemblea, venuti a conoscenza della firma separata riguardo all’ipotesi di accordo del CCNL Commercio, esprimono parere negativo sul contenuto dello stesso, sulla mancata consultazione al riguardo dei lavoratori quali diretti interessati e sul conseguente metodo disunito adottato tra le parti sindacali. In particolar modo all’interno del documento esprimono dissenso sull’obbligatorietà del lavoro domenicale nonché sulle nuove norme regolatrici dell’apprendistato e al riguardo di questi due punti in particolare chiedono ai firmatari di ritornare sulle decisioni prese al fine di difendere fermamente quelli che vengono reputati diritti irrinunciabili della classe lavoratrice.
Essi vogliono infine ricordare come la frattura tra le organizzazioni sindacali ricada direttamente su di loro costretti a pagare in prima persona le scelte effettuate, oltre che causare un clima di grande sfiducia che inevitabilmente mina la credibilità dei sindacati stessi indebolendoli e rendendoli vulnerabili nel futuro”.
Per contatti stampa:
Luisella Gagni
referente dei lavoratori firmatari dell’ordine del giorno