Il tar della lombardia, su iniziativa dei medici e della cgil sospende le linee guida di formigoni sulla 194


COMUNICATO STAMPA





IL TAR DELLA LOMBARDIA, SU INIZIATIVA DEI MEDICI E DELLA CGIL SOSPENDE LE LINEE GUIDA DI FORMIGONI SULLA 194





Contrariamente a quanto sostenuto dal Presidente Formigoni in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il 1° maggio, oggi il Tar della Lombardia ha accolto la richiesta di sospensiva delle linee guida di applicazione della legge 194, presentata da un gruppo di medici e dalla CGIL Lombardia, patrocinati dagli avvocati Ileana Alesso, Vittorio Angiolini e Marilisa D’Amico.

Questa sentenza ripristina la libertà dei medici e delle donne e fa giustizia anche delle recenti polemiche che hanno visto la Regione Lombardia forzare equilibri e potestà nazionali su un tema delicato come quello dell'applicazione della 194. La CGIL chiede alla Regione di dare attuazione alla sospensiva e di ripristinare la libertà dei medici sottoposti a indebite pressioni.

Rinviando ad una specifica successiva conferenza stampa nel corso della quale verranno presentati i testi, Susanna Camusso, Segretario generale della CGIL Lombardia ha dichiarato:

“E’ un importantissimo risultato che ripristina l'unicità della 194 su tutto il territorio nazionale, negando il principio che le singole Regioni possano limitare la libertà di scelta delle donne. Adesso la Regione ritiri le linee guida e apra il confronto con i soggetti interessati. Occorre finalmente discutere di come superare i vincoli temporali e le difficoltà che attualmente rendono il percorso di applicazione della legge troppo tortuoso, e di come garantire la presenza di personale non obiettore in tutti i luoghi e le strutture sanitarie.”



Risulta inoltre che lo stesso Tar della Lombardia si sia espresso favorevolmente anche sulla sospensiva - chiesta unitariamente dai sindacati confederali - dei provvedimenti di alcuni comuni lombardi, tra i quali Lecco, Desio e Seregno, che avevano stabilito limiti di reddito e di qualità dell’abitazione per concedere la residenza ai lavoratori migranti.

Anche questo viene considerato un risultato molto importante perché rappresenta un precedente che può contribuire ad orientare le politiche sociali delle amministrazioni locali e non solo. La prossima settimana i sindacati comunicheranno unitariamente alla stampa anche i contenuti e le valutazioni relativi a questa sentenza.



Sesto San Giovanni 9 maggio 2008



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