Cgil lombardia:'lascia un’impronta di civilta'. un gazebo per lasciare impronte colorate e una raccolta di firme.



COMUNICATO STAMPA

CGIL LOMBARDIA:
“LASCIA UN’IMPRONTA DI CIVILTA’”.
UN GAZEBO PER LASCIARE IMPRONTE COLORATE
E UNA RACCOLTA DI FIRME.

La CGIL della Lombardia, in risposta all’inaccettabile decisione del ministro Maroni di prendere le impronte anche alle bambine ed ai bambini Rom, ha deciso di promuovere una raccolta di firme in calce all’appello “Lascia un’impronta di civiltà” che trovate di seguito.

L’iniziativa si svolgerà mercoledì 9 luglio a partire dalle 9.30 fino alle 14.30. Presso un gazebo che verrà collocato davanti alla sede regionale di Sesto San Giovanni, in Viale Marelli (fermata MM Marelli), sarà possibile firmare l’appello e, con il colore preferito, lasciare la propria impronta, proprio come si chiede di fare ai rom di qualunque età e nazionalità.

Sarà un modo per esprimere tutta la nostra contrarietà ai provvedimenti di schedatura annunciati da Maroni, che mettono in discussione la storia, la cultura e la civiltà del nostro paese.

Da mercoledì sarà possibile firmare l’appello anche on-line, all’indirizzo: www.cgil.lombardia.it

Sesto San Giovanni 8 luglio 2008


Di seguito il testo dell’appello.

LASCIA UN’IMPRONTA DI CIVILTA’!

Il ministro dell’Interno Maroni persiste nella decisione di prendere le impronte anche ai bambini e alle bambine rom.

CGIL Lombardia considera tale decisione inaccettabile perché discriminante dei diritti delle persone e dei minori in particolare.

Il censimento della popolazione che vive nei campi doveva essere un’occasione per raccogliere dati, uno strumento di conoscenza sulle condizioni di adulti e minori per programmare interventi di inclusione sociale e contrastare l’emarginazione, che è il terreno più fertile per le illegalità che vanno combattute.

Abbiamo assistito, invece, nei modi e nel metodo, ad azioni lesive della dignità delle persone: la schedatura degli adulti, per la gran parte italiani, e dei minori con motivazioni di presunta tutela dei minori stessi.

Ma la migliore tutela per quei bimbi sarebbe un luogo dove vivere sicuri, il poter frequentare la scuola, un lavoro per i loro genitori e quindi essere riconosciuti come cittadini non certo attraverso una schedatura etnica .che li rende distinguibili e diversi.

CGIL Lombardia chiede impegni seri sul terreno della legalità e la punizione certa dei comportamenti illegali, siano essi compiuti da clandestini, da rom, da cittadini italiani, qualunque sia la posizione sociale occupata.

Chiede giustizia e le azioni di contrasto necessarie per ottenerla e la prevenzione vera, quella che investe nell’inclusione e nella convivenza, cessando, invece, atteggiamenti, parole e operazioni che sono foriere di odio e di divisioni e spingono a credere delinquenti anche coloro che sono disperati.

Rispondiamo, allora, con un gesto di civiltà, raccogliendo le firme contro ogni schedatura e per chiedere il ritiro delle ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 30 maggio 2008.

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