Cgil: e’ recessione anche in lombardia. tutti i dati della crisi



COMUNICATO STAMPA




CGIL: E’ RECESSIONE ANCHE IN LOMBARDIA. TUTTI I DATI DELLA CRISI



Il Dipartimento Politiche Contrattuali della CGIL Lombardia ha presentato stamattina alla stampa un'analisi sulla realtà industriale lombarda dalla quale emerge una situazione allarmante.

Giacinto Botti della Segreteria della CGIL Lombardia ha illustrato i dati relativi alla nostra regione, sottolineando che nel primo semestre 2008 i segnali preoccupanti di crisi purtroppo ci sono tutti.

“Rallentano gli ordini, si assiste ad una frenata della produzione industriale e al calo di fatturato. In crescita nei primi sei mesi del 2008 il numero dei lavoratori, dipendenti di aziende private, che hanno perduto il posto di lavoro a seguito di licenziamento per riduzione di personale e sono stati collocati nelle liste di mobilità. Infatti, se in tutto il 2007 i lavoratori licenziati per ragioni tecnico-organizzative sono stati circa 25.000, a metà 2008 sono quasi 16.000, con un incremento, in rapporto allo stesso periodo dello scorso anno, di circa il 27%.

Più nello specifico, nel 2007 i lavoratori posti in mobilità utilizzando la legge 223/91 sono stati 12.720, mentre al 30 giugno 2008 sono stati 8.160, con un incremento del 28% in rapporto allo scorso anno.

I lavoratori licenziati da imprese non soggette alla CIGS nel 2007 sono stati 12.327 e, al 30 di giugno 2008, 7.770, con un incremento su base annua del 26,2%.

La crisi investe non solo il manifatturiero e l’industria, ma anche il terziario e il commercio, il sistema aeroportuale, l’auto, gli elettrodomestici, la meccanica in genere, le telecomunicazioni, per non parlare della scuola e degli 11.000 insegnanti che il Ministro vorrebbe “tagliare”; complessivamente sono a rischio 200-250.000 posti di lavoro. Tengono solo le aziende che si sono innovate e si sono poste sul mercato con prodotti selettivi e di qualità.

In molte realtà, a partire da Malpensa, dall’Iveco sino alla grande distribuzione, i lavoratori interinali perdono il posto senza il “paracadute” degli ammortizzatori sociali, e non vengono rinnovati i contratti a termine.

Complessivamente sono 30.000 i lavoratori coinvolti in procedure occupazionali, dei quali oltre 5.000 con procedure di mobilità e licenziamenti.

Le imprese con vertenze occupazionali in corso sono oltre 600 per crisi aziendale o di difficoltà di mercato e occupazionale, e si contano decine di chiusure e fallimenti.

E’ diminuita la presenza giovanile nel mercato del lavoro, con un dato ancora più basso che riguarda le giovani donne, e contemporaneamente c’è stato un innalzamento del tasso di disoccupazione giovanile dal 12,3% al 13%.

Si assiste a una riduzione degli occupati (-12.000 ) da 15 a 24 anni di età, e la riduzione del relativo tasso di occupazione.

Le donne, i giovani, gli over 50 sono le figure che più soffrono di questa situazione di recessione e della conseguente riduzione dell’offerta di lavoro.

Per tutte queste ragioni la CGIL Lombardia – ha detto il sindacalista - crede sia necessario avviare senza indugi una fase di confronto tra tutti gli attori economici, sociali e istituzionali allo scopo di ricercare e condividere quelle soluzioni che si pongono come obiettivo fondamentale la qualità dello sviluppo, che noi crediamo sia possibile solo attraverso gli investimenti in ricerca e innovazione e promuovendo la piena e buona occupazione, riducendo il tasso di precarietà e incentivando la stabilità e la tutela del lavoro discontinuo a partire dalla attuazione della riforma dei sistema degli ammortizzatori sociali, costituendo una rete di sicurezza universale che protegga tutti i lavoratori nei casi di crisi produttive siano essi lavoratori subordinati o parasubordinati.

Noi crediamo che la Regione Lombardia debba ricercare il confronto con le forze economico-sociali lombarde, evitando l’atteggiamento al limite dell’arroganza che l’ha caratterizzata in questi ultimi mesi rispetto alle proposte che in questi ,mesi sono state avanzate dalle organizzazioni sindacali”.

Giacinto Botti ha infine ricordato che, anche in riferimento alla crisi di cui oggi si è parlato, la Lombardia darà il proprio contributo alla campagna “diritti in piazza” che la CGIL ha promosso su tutto il territorio nazionale per sabato 27 settembre: una prima giornata di mobilitazione con iniziative di massa da realizzare nelle piazze di tutte le città, con l’obiettivo di chiedere al governo un cambiamento di indirizzo della politica economica, sociale e fiscale.



In allegato tutti i dati relativi alle aziende lombarde



Sesto San Giovanni 18 settembre 2008








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