Malpensa: lettera aperta di f.giuffrida al presidente della regione lombardia


Lettera aperta a

Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia,
Ombretta Colli, Presidente della Provincia di Milano,
Marco Reguzzoni, Presidente della Provincia di Varese,
Gabriele Albertini, Sindaco di Milano


Abbiamo apprezzato la richiesta che le più alte autorità istituzionali della Regione Lombardia, delle Province di Milano e Varese, del Comune di Milano hanno avanzato ai responsabili del Governo per essere presenti nella fase del negoziato relativo alle vicende legate alle sorti della nostra Compagnia di bandiera.

Ma è importante, a tavoli di confronto dove gli interessi sono divisi ed i soggetti hanno posizioni anche contrapposte, costruire proposte partecipate e condivise, perché si è autorevoli ed in condizione di incidere per modificare le soluzioni non solo se si partecipa alla trattativa, ma soprattutto se sul merito si esprime una posizione unitaria, accettata da tutti i soggetti.

Dalle dichiarazioni stampa in nostro possesso si evince che non esiste un’unica posizione, ma diverse e legate in particolare agli interessi localistici di ogni singola realtà istituzionale.
Il sistema aeroportuale lombardo, per le implicazioni che ha sul territorio nazionale e al di fuori dei nostri confini deve essere affrontato in una logica dove prevalgano gli interessi generali su quelli del proprio campanile.

Esiste un legame diretto tra Malpensa e Alitalia.
Il funzionamento di un sistema aeroportuale è complesso e molti sono i fattori che concorrono all’affermazione della sua efficienza attraverso l’incremento della propria capacità produttiva.
In particolare il rapporto tra la compagnia leader di un paese e il proprio hub di riferimento è una delle più importanti prerogative per vincere in un sistema globalizzato e sempre più liberalizzato.

L’anomalia del nostro Paese è quella di insistere a mantenere due hub, quello di Fiumicino e quello di Malpensa che alla fine si annullano, e di privilegiare Fiumicino in questa lotta fratricida, un mercato meno redditizio di quello lombardo.
Le istituzioni e le forze imprenditoriali della Lombardia devono uscire da questo modello che alla fine condanna il nostro sistema aeroportuale ad essere conquistato ed assorbito da altri, fuori dai confini nazionali.

L’unica grande opera infrastrutturale realizzata in Italia dopo il quaduplicamento ad alta velocità tra Firenze e Roma è stato l’aeroporto internazionale di Malpensa.
Quest’opera è costata alla collettività circa 4mila miliardi di vecchie lire e rischia per il triste spettacolo di contrapposizione e mancanza di una strategia, di rendere vano il finanziamento e lo scopo per cui era nato.
Quindi è indispensabile che il nuovo piano industriale di Alitalia sia orientato ad un percorso espansivo e che veda in Malpensa il punto più importante per la realizzazione della sua definitiva uscita dal tunnel della crisi.

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