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La cgil lombardia sulle infrastruttureCOMUNICATO STAMPA
CGIL LOMBARDIA: LA GIUNTA REGIONALE HA FALLITO, MANCANO RISORSE PER LE INFRASTRUTTURE NECESSARIE AL RILANCIO DELL'ECONOMIA. LE PROPOSTE DEL SINDACATO.
Si è svolta stamattina la conferenza stampa della Cgil Lombardia di presentazione di un volume che riassume uno studio e le proposte della Cgil sulle infrastrutture in Lombardia.
Franco Giuffrida, della Segreteria regionale Cgil, ha presentato il volume, frutto di un recente lavoro realizzato in collaborazione con le categorie dei metalmeccanici, degli edili e dei trasporti, che mette in luce come lo sviluppo dell'economia, anche nella nostra Regione passa, oltre che attraverso le infrastrutture immateriali, attraverso quelle materiali: i collegamenti ferroviari e quelli stradali.
Ma su questo le Regione Lombardia, uno dei 4 motori d'Europa, marca proprio il passo: salvo le opere programmate e in gran parte realizzate dai governi precedenti, nessuna delle grandi opere contenute nel piano infrastrutturale 2003-2011 ha visto ancora la posa della prima pietra.
E non basta, il problema è rappresentato soprattutto dal fatto che mancano le risorse e che il Governo, nella "legge obiettivo" del Ministro Lunardi che ha stravolto l'impostazione dei governi precedenti, non prevede finanziamenti; così la Regione, per un sistema infrastrutturale del costo di 48 miliardi di euro, è in grado di stanziarne solo 14 miliardi e questo comporta, tra l'altro, il rallentamento di tutti i cantieri già aperti.
Peraltro l'Irer stesso, in un suo studio, ha sottolineato che la Lombardia, fra i 4 motori d'Europa, occupa l'ultimo posto in materia di strade, autostrade e ferrovie.
Per la Cgil Lombardia siamo dunque in presenza, sulla questione delle infrastrutture, al fallimento della Giunta Formigoni. E dire che le promesse erano tante e sono state poste anche al centro di un accordo di programma del 1999 con il governo di allora: dal collegamento ferroviario Malpensa- Stazione Centrale al Brianza Express (Monza-Seregno-Saronno),
dalla Boffalora fino al raddoppio ferroviario a Gallarate. Tutto rimasto lettera morta, per non parlare del futuro di Malpensa come HUB (unico futuro possibile secondo Giuffrida), adatto a coprire il fabbisogno dell'Europa meridionale.
C'è poi da aggiungere che anche laddove si aprono nuove prospettive, non c'è il necessario supporto sovrastrutturale; un esempio per tutti: l'anno prossimo aprirà finalmente il polo fieristico di Rho-Pero, ma sarà privo di accessi, vale a dire che forse-non se ne ha la certezza-sarà collegato con la metropolitana, ma certamente non con strade e ferrovia.
Giuffrida ha dunque illustrato le proposte della Cgil, che ruotano essenzialmente sul riequilibrio modale, soprattutto sulle merci (in Lombardia transitano i tre quarti di tutte le merci in circolazione nel Paese e non c'è un centro intermodale di scambio) e l'alta capacità. Milano, ha spiegato Giuffrida, è al centro dell'asse incrociato Torino- Venezia, Torino- Napoli, eppure la tratta Torino Milano dell'alta velocità è stata realizzata solo tra Torino e Novara, la Novara Milano è ancora ferma.
A proposito di trasporti, nel corso della conferenza stampa Franco Fedele, Segretario Generale della Filt Lombardia, ha parlato con accenti preoccupati di "infarto viario" e di blocco delle città; è sulle ferrovie che bisogna investire, ha detto, e invece non si fa. Un esempio per tutti: la mancata realizzazione del polo logistico intermodale di Segrate non consente il passaggio dai 3 attuali ai 33 treni possibili.
Fedele ha poi fatto il punto della situazione di forte tensione presente negli aeroporti, stigmatizzando il fatto che ancora il Governo non ha sentito il bisogno di convocare una riunione d'urgenza delle parti sulla vertenza Alitalia.
Si tratta di una vicenda dirompente, ha detto Fedele, e la tensione, in assenza di un impegno del governo, potrebbe aumentare, vista la piena riuscita dello sciopero di oggi e la paralisi di tutti gli aeroporti. Per quanto riguarda la nostra Regione, è ridicolo il dualismo Linate Malpensa,
rilanciare l'idea dell'Hub serve all'Italia e all'Europa, per questo occorre al più presto completare l'hangar, l'Officina di riparazione e la base di armamento, col relativo spostamento della flotta.
Nel contempo occorre collegare Malpensa, attraverso l'alta velocità, con la Stazione Centrale (è folle che questo collegamento ancora non esista).
Ora, grazie a Cgil, Cisl e Uil lombarde sembra sbloccarsi il tavolo della trattativa , ma è indispensabile che la Regione, ora completamente assente, partecipi a pieno titolo alla trattativa nazionale sul futuro del trasporto aereo nel nostro Paese.
Franco De Alessandri, Segretario Generale della Fillea lombarda, ha così sintetizzato lo spirito dell'iniziativa della Cgil sulla questione delle infrastrutture: "se non si permette alle cose di muoversi, non c'è ripresa economica".
Ma la sua preoccupazione si è concentrata sulle condizioni di lavoro e di sicurezza sul lavoro per quanti le infrastrutture le realizzano concretamente: i lavoratori edili.
Sono stati 148 i morti nel 2003 nel settore, di cui 48 in Lombardia.
Per non parlare dell'alta velocità, per la quale si parla il linguaggio agghiacciante di un morto ogni chilometro, almeno fino a poco tempo, fa quando i sindacati hanno imposto regole più rigide di sicurezza.
Per questo la Cgil di categoria chiede alla Regione, soprattutto con i grandi committenti, una sorta di "contrattazione d'anticipo" (quando i cantieri partono, è già troppo tardi per contrattare la sicurezza che, peraltro, costa e comporta una adeguata preparazione degli impianti). Ma purtroppo, su questa proposta, ha concluso De Alessandri, la reazione dell'Ance è stata negativa e la Regione ci ha risposto, sostanzialmente, sono fatti vostri.
Così la maglia nera che la Lombardia si è conquistata in fatto di infortuni, non appare più propriamente il frutto di un destino cinico e baro.
Sesto San Giovanni 29 aprile 2004
Ufficio Stampa Cgil Lombardia
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