La cgil lombardia a formigoni: eliminare i ticket per i cronici e i redditi bassi e’ una priorita’ sociale e non un pretesto elettorale.
COMUNICATO STAMPA
LA CGIL LOMBARDIA A FORMIGONI: ELIMINARE I TICKET PER I CRONICI E I REDDITI BASSI E’ UNA PRIORITA’ SOCIALE E NON UN PRETESTO ELETTORALE.
DICHIARAZIONE DI PINO VANACORE DELLA SEGRETERIA DELLA CGIL LOMBARDIA.
Meglio tardi che mai. Formigoni ci ripensa e apre sui ticket, ma non vorremmo che si trattasse soltanto di una operazione pre-elettorale. Il 25 novembre del 2003 la CGIL ha firmato un accordo per estendere l’esenzione dai ticket ai pensionati più poveri e ad alcune categorie di cittadini svantaggiati (disoccupati, cassintegrati, lavoratrici e lavoratori in mobilità), ponendo con forza il problema dei malati cronici e dei lavoratori a basso reddito. Già allora sostenevamo la necessità di estendere l’esenzione ai malati cronici. Riuscimmo a strappare una verifica per la metà del 2004; il tutto in una condizione di nostro disagio, perché quella che consideravamo una questione cruciale veniva - nelle intenzioni della giunta - praticamente accantonata, nonostante i dati sociali fossero allarmanti:
- più del 56% della spesa per ticket gravava sui malati cronici,
- i dati INPS indicavano che più del 30% dei lavoratori precari (almeno 150mila in Lombardia) denunciavano redditi inferiori ai 10mila euro annui.
Venire a parlare di ticket come strumento deterrente contro l’abuso dei farmaci, in quelle condizioni, era risibile.
Il ticket era e resta una tassa sulla malattia, fonte di iniquità e ingiustizia.
Si può porre rimedio solo eliminandoli e avviando un altro percorso, in particolare quello dell’appropriatezza delle prescrizioni,
l’estensione del consumo dei farmaci generici, l’acquisto e la distribuzione diretta dei farmaci nel territorio da parte delle ASL e/o con apposite convenzioni con le farmacie.
Parlando di ticket, non si può tralasciare un altro aspetto: il superticket sulle visite specialistiche, sugli esami di laboratorio e le altre attività diagnostiche.
In Lombardia questo ticket nel marzo del 2003 è stato aumentato di circa il 30% in un colpo solo, passando da 36 euro agli attuali 46.
Questa operazione ha comportato un esborso pesantissimo per i cittadini della Lombardia, per non parlare della poca trasparenza visto che, nonostante le ripetute richieste del sindacato, non sono stati forniti elementi sulla sua composizione e sull’ammontare preciso del suo gettito.
Il ticket ha forti ripercussioni anche sul piano sociale. Il ticket sul piano economico è rilevante per le famiglie e per i cittadini; i meno abbienti non sono in grado di farvi fronte, fino al paradosso di rinunciare alla cura. Per altri, viste le lunghe attese nel pubblico, l’elevato costo è l’occasione per scegliere la via del privato, con il risultato di indebolire le pratiche di prevenzione delle malattie e di alimentare la spesa privata a danno delle strutture pubbliche.
Unitariamente abbiamo chiesto nelle scorse settimane l’abolizione del ticket per i cronici, resta il problema di abolire i ticket di Formigoni, non solo quelli introdotti sui farmaci ma anche quelli aumentati sulle visite specialistiche, gli esami diagnostici e di laboratorio; in questa materia non sono accettabili le aperture se hanno solo il sapore di manovre pre-elettorali.
Sesto San Giovanni 28 luglio 2004
www.lomb.cgil.it