Technicolor: continua la lotta contro i 198 licenziamenti


VERTENZA TECHNICOLOR: CONTINUA LA LOTTA CONTRO I 198 LICENZIAMENTI

L’incontro del 10 marzo sulla vertenza occupazionale Technicolor di San Giuliano Milanese, leader mondiale nella produzione di VHS e DVD, di proprietà del gruppo multinazionale Thomson, in conseguenza della procedura di mobilità per 198 lavoratori, tra le Organizzazioni sindacali e l’Assessore all’Industria della Regione Lombardia, ha portato a un primo importante risultato: l’Assessore ha convenuto sulla "necessità di ricercare soluzioni alternative ai licenziamenti" e che "sia necessario mantenere integro il tessuto produttivo anche attraverso la riconversione degli impianti", sensibilizzando in questo senso la Thomson e portarla al tavolo regionale con tutte le parti sociali e istituzionali interessate per verificare le soluzioni possibili, a partire dalla sospensione della procedura di mobilità sostituita dal ricorso alla cassa integrazione guadagni".

La situazione produttiva della nostra regione, con la crisi particolarmente acuta in settori come il tessile-abbigliamento e il meccanico, ma presente anche in altri settori industriali e nei servizi, impone di considerare le vertenze occupazionali come quella della Technicolor, sia come un problema dei lavoratori coinvolti e del sindacato per la difesa dei livelli occupazionali, ma anche come una priorità per tutte le parti sociali e istituzionali della regione, per difendere un tessuto produttivo che si sta impoverendo.

In una regione in cui la prevalente dimensione medio piccola delle imprese sta rappresentando uno dei maggiori elementi di criticità per la tenuta del nostro sistema industriale, assume una particolare importanza frenare le politiche di delocalizzazione produttiva e di disinvestimento, specialmente da parte di multinazionali come la Thomson.
La lotta dei lavoratori della Tchnicolor ha saputo coinvolgere le istituzioni interessate, il Comune di San Giuliano Milanese, la Provincia e la Regione, e ciò rappresenta la via obbligata per fermare la deindustrializzazione e il declino e per avviare politiche di sviluppo che, anche attraverso la riconversione, puntino sull’innovazione, la ricerca e il patrimonio professionale dei lavoratori.

Ora è necessario che il tavolo regionale che si sta aprendo veda tutte le parti interessate, in particolare l’azienda, impegnate a sospendere la procedura di mobilità, che comporterebbe il via libera ai 198 licenziamenti dal 5 aprile, e a garantire il proseguimento della produzione.

Dipartimento Politiche Contrattuali della Cgil Lombardia
Sesto San Giovanni, 11 marzo 2004

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