Immigrazione: piena solidarietà per lo sciopero della fame proclamato a roma e milano. dichiarazione di giorgio roversi della cgil lombardia


COMUNICATO STAMPA

CGIL LOMBARDIA:
PIENA SOLIDARIETÀ PER LO SCIOPERO DELLA FAME PROCLAMATO A ROMA E MILANO.

DICHIARAZIONE DI GIORGIO ROVERSI DELLA CGIL REGIONALE.


La CGIL Lombardia da sempre denuncia la grave situazione che si è venuta a determinare nel nostro paese con l’introduzione della legge Bossi Fini.
Le politiche del governo di centro destra hanno affrontato il fenomeno dell’immigrazione sempre con logiche di emergenza negando l’esistenza di un fenomeno strutturale destinato a crescere nei prossimi anni.
La sicurezza, l’ordine pubblico, le espulsioni sono i connotati di una legge che nega le esigenze della persona immigrata, in Italia solo ed esclusivamente per costruirsi una vita dignitosa, come hanno ampiamente dimostrato le 700.000 regolarizzazioni.
Occorre dare certezza dei diritti alle persone straniere che con il loro lavoro contribuiscono allo sviluppo del nostro paese e che nella nostra regione rappresentano il 6% della popolazione con punte del 15% nelle aree urbane.
Nel mese di maggio avevamo denunciato unitamente al SILP CGIL Lombardia i gravi ritardi per il rinnovo dei permessi di soggiorno. A distanza di 5 mesi la situazione si presenta sostanzialmente invariata se non peggiorata, con alcune eccezioni dovute ad accordi locali tra questure e OO.SS.
La strada da percorrere è il passaggio ai Comuni delle competenze per il rinnovo dei permessi di soggiorno.
In questo senso chiediamo alle Province e alla Regione la definizione di un Fondo destinato a garantire la formazione del personale e il funzionamento di uno sportello dedicato allo scopo in considerazione delle difficoltà in cui si trovano le amministrazioni locali per il continuo taglio dei trasferimenti.
Lo sciopero della fame proclamato a Roma e Milano è il segnale della drammaticità della situazione in cui si trovano i cittadini stranieri.
La CGIL Lombardia nell’ esprimere la propria solidarietà a donne e uomini che rischiano la vita per ottenere l’esercizio di un diritto, invita le istituzioni tutte ad attivarsi, in attesa di un superamento della Bossi Fini, affinché si avviino intese locali, al fine di garantire i tempi previsti dalla legge (20 giorni), per il disbrigo delle pratiche amministrative dei cittadini stranieri. In questa direzione crediamo possano essere da riferimento alcune esperienze come quella di Brescia e Pavia.

Sesto San Giovanni, 11 ottobre 2004

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