Irccs: dichiarazione di g.vanacore della segreteria cgil lombardia

COMUNICATO STAMPA

DICHIARAZIONE DI G. VANACORE DELLA SEGRETERIA DELLA CGIL LOMBARDIA SULLA TRASFORMAZIONE DEGLI IRCCS PUBBLICI LOMBARDI IN FONDAZIONI.

Apprendiamo dalla stampa che la giunta regionale è intenzionata a trasformare tutti gli Istituti di ricerca (Irccs) pubblici della Lombardia in Fondazioni, al di fuori di un confronto con il Consiglio regionale e con le forze sociali.
E’ questa una possibilità offerta dalla legge voluta dal ministro Sirchia, che ha già visto il parere contrario della Cgil; si tratta però di una possibilità, non di un obbligo, altre Regioni hanno già manifestato la volontà di non procedere ad una trasformazione dei loro istituti di ricerca in fondazioni, che aprirebbe la strada ad una privatizzazione dell’attività di ricerca e di assistenza di quelli che sono stati definiti i “gioielli di famiglia” del Servizio Sanitario del nostro Paese.
La Cgil Lombardia guarda con preoccupazione ad un processo, già in atto in Lombardia per volontà di questa giunta, di riduzione continua del ruolo del servizio pubblico, che ha visto in una prima fase uno spostamento di risorse a favore del privato e vede oggi l’intervento diretto dei capitali privati negli ospedali pubblici, con il fondato dubbio che l’obiettivo sia quello di mutarne la natura giuridica.
Alla base di questo processo c’è, a nostro avviso, la volontà di ridurre le responsabilità della Regione nel finanziamento del sistema di tutela della salute dei cittadini lombardi; conferma questa nostra convinzione anche l’ultima modifica alla legge regionale 31 del 97, approvata nei giorni scorsi dal consiglio regionale.
La legge prevede infatti che la copertura da parte della Regione degli eventuali disavanzi delle aziende ospedaliere che dovessero trasformarsi in Fondazioni, diventi una possibilità affidata alla disponibilità di risors, e non un vincolo, com’è oggi, per garantire i Livelli Essenziali di assistenza; è questa una scelta che pone pesanti interrogativi sul futuro dei nostri ospedali.

Sesto San Giovanni 20 febbraio 2004