La cgil lombardia propone la "casa della salute per la riorganizzazione delle cure primarie nel distretto sociosanitario"
COMUNICATO STAMPA
LA CGIL LOMBARDIA PROPONE LA CASA DELLA SALUTE PER LA RIORGANIZZAZIONE DELLE CURE PRIMARIE NEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO
Concludendo i lavori del convegno sul tema: “La casa della salute, proposte per la riorganizzazione delle cure primarie nel distretto sociosanitario”, organizzato dalla Cgil Lombardia, Giuseppe Vanacore, della Segreteria della Cgil lombarda ha detto:
“L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha da sempre messo al centro della sua iniziativa l’importanza dello sviluppo di un efficace sistema di cure primarie, ritenendolo l’unico mezzo realmente efficace per la realizzazione di un’effettiva equità tra i cittadini nella promozione e nella tutela della salute. In Lombardia, negli ultimi anni, le politiche sanitarie sono state invece rivolte quasi esclusivamente agli ospedali: medicina del territorio e cure primarie hanno avuto un ruolo secondario, se non addirittura marginale, anche per effetto dello scorporo dei servizi diagnostici e ambulatoriali determinati con la legge regionale 31/97. La CGIL Lombardia ritiene prioritario promuovere lo sviluppo di una rete efficiente di servizi territoriali, e lancia a tale proposito l’obiettivo di realizzare - nelle sedi decentrate delle aziende sanitarie locali - la “Casa della salute”, luogo in cui accanto alla valorizzazione del medico di medicina generale, occorre prevedere la presenza di diverse professionalità (medici specialisti, ambulatori, infermieri, etc…) per garantire gli interventi primari necessari, ma meno costosi del ricovero ospedaliero, a tutti i cittadini che ne hanno bisogno. Con una politica sanitaria più sensibile ai bisogni diffusi nel territorio, come noi proponiamo, si potrebbe correggere il modello di sanità messo in atto in Lombardia, avviando finalmente politiche sanitarie rivolte a favorire la cooperazione tra le strutture e alla creazione di una rete integrata di servizi nel distretto sanitario.
In questa situazione è auspicabile l’immediato rinnovo della convenzione unica dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, per assicurare un ruolo strategico a queste particolari figure professionali e per la tenuta e la qualificazione del servizio sanitario pubblico.
Mercato e competizione in Lombardia, infatti, come alcuni dati sulla spesa e sulla carenza di servizi territoriali evidenziano (servizi domiciliari, riabilitazione, etc…), non hanno assicurato la continuità delle cure, né hanno garantito maggiore efficacia ed efficienza al sistema. Riteniamo sia giunto il momento di intraprendere altri percorsi e pensiamo che la valorizzazione delle cure primarie rappresenti un terreno interessante per tutti, operatori e cittadini”.
Sesto San Giovanni 10 maggio 2004