Lettera aperta di Cgil, Cisl, Uil Lombardia agli imprenditori : “La locomotiva lombarda deve ripartire, con il contributo di tutti” 

Le drammatiche conseguenze della crisi economica e finanziaria sul mondo del lavoro sono ormai un dato di fatto. Analogamente, le difficoltà del nostro sistema economico e produttivo sono state ampiamente studiate e analizzate e discusse e non sono più un segreto per nessuno. Non hanno bisogno di ulteriori approfondimenti. Il sindacato lombardo non ha mai nascosto le proprie preoccupazioni, in particolare per la difficoltà di attivare strumenti efficaci per limitare l'impatto delle conseguenze della crisi sui lavoratori e sulle imprese.
In questi primi mesi del 2013 sono già oltre 10mila le aziende che hanno richiesto ammortizzatori sociali in deroga, oltre cinquantamila i lavoratori interessati. Le risorse già stanziate non consentono di arrivare a giugno. Occorre destinare di più per la Lombardia: lo abbiamo ripetuto in queste settimane e lo ribadiremo martedì 16 aprile sotto la sede della Regione Lombardia. Occorre avere la certezza di più risorse a sostegno dei lavoratori in difficoltà.
Ma tutto questo non basta: la locomotiva lombarda deve ripartire, con il contributo di tutti: imprese, sindacati, istituzioni. Sono tante le questioni da affrontare, a partire da nuove strategie per rilanciare il manifatturiero. Occorrono inoltre politiche di sostegno al credito e agli investimenti delle aziende. Lo scenario è troppo complesso, troppo urgente la necessità di interventi incisivi per la ripresa dell'economia lombarda e per innescare le leve per uno sviluppo sostenibile. Dobbiamo avviare un lavoro comune e attivare tutte le sinergie necessarie per uscire dalla crisi.
Abbiamo più problemi comuni da affrontare che distanze da tenere o interessi di parte da difendere. Attorno al rilancio del lavoro dobbiamo fare fronte comune. Sentiamo il dovere di uscire dai tatticismi e dal gioco delle parti per provare a ribaltare la situazione. Alla crisi e al declino non ci arrendiamo.
Per dare concretezza all'idea di un urgente azione comune tra impresa e lavoro vi vogliamo proporre alcuni temi concreti a partire dai quali impegnarci insieme: dare stabilità al sistema di ammortizzatori per chi è in difficoltà e di sostegno alla ricollocazione per chi è disoccupato, modificare il patto di stabilità per ulteriormente saldare i debiti della pubblica amministrazione e per nuovi investimenti pubblici che possano generare posti di lavoro già a partire dai prossimi mesi, intervenire anche a partire dalle autonomie locali e regionali per abbassare il cuneo fiscale sul lavoro, creare nuove forme di welfare integrativo contrattate e sostenute dalle Parti Sociali e raggiungere un accordo per arginare il fenomeno della disoccupazione giovanile e femminile, favorendo la generalizzazione delle assunzioni in apprendistato e innescando strumenti per la stabilizzazione del lavoro.
La ripresa della Lombardia e del paese dipende certo da politiche europee meno "contabili" e più orientate allo sviluppo, nonché da altri fattori, ma non meno da riforme per la competitività che in Lombardia impresa e lavoro possono e devono partorire, insieme.

Milano, 12.3.2013

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