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LOMBARDIA

CASE POPOLARI: LE PROPOSTE CGIL IN UNA PETIZIONE CHE VERRA’ CONSEGNATA, CON LE PRIME 10.000 FIRME, MARTEDI’ 6 AGOSTO ALL’ASSESSORE REGIONALE. CONFERENZA STAMPA ALLE 11,30 SOTTO LA REGIONE LOMBARDIA.


NO AD UN’UNICA ALER REGIONALE: NON RISOLVE I PROBLEMI ECONOMICI E LE INEFFICIENZE DI CUI LE RESPONSABILITA’ POLITICHE SONO CHIARE.


La CGIL Lombardia e di Milano, il Sindacato Inquilini Sunia, la Funzione Pubblica, il Sindacato Pensionati e quello dei lavoratori edili, hanno lanciato una petizione popolare con una serie di proposte per un piano regionale per l’abitare in Lombardia che prevede, oltre ad un aumento dell’offerta di case popolari, la riqualificazione del patrimonio esistente e il mantenimento della gestione pubblica, contro ogni ipotesi di privatizzazione.
Le prime 10.000 firme raccolte verranno consegnate all’Assessore regionale Paola Bulbarelli nella mattinata di martedì 6 agosto. Prima di salire in delegazione dall’Assessore, i rappresentanti della CGIL e delle sue categorie presenteranno ai giornalisti, nel corso di una CONFERENZA STAMPA prevista alle ore 11,30 sotto la sede della Regione, in Piazza Lombardia, le proposte contenute nella petizione, e illustreranno, con tutti i dati relativi alla situazione abitativa pubblica nel territorio regionale, le ragioni che hanno prodotto l’attuale crisi del sistema gestionale.
L’incontro sarà l’occasione per fornire i numeri allarmanti e in continua crescita degli sfratti, che complessivamente sono circa 18.000 solo nelle province di Milano e Monza. Al Bando sostegno affitti 2012 della Regione Lombardia, le domande presentate hanno visto un'impennata, raggiungendo la soglia delle 10.000 nonostante le restrizioni sui requisiti di accesso. 
Quanto alle recenti vicende ALER di Milano, ciò che oggi viene denunciato come coacervo di inefficacia, inefficienza e conseguente spreco di risorse pubbliche, è il frutto della mancata assunzione di responsabilità del centrodestra e delle Giunte di Formigoni dal 1995 ad oggi.
Ma non si può strumentalizzare questa situazione per proporre una riforma accentratrice, un’unica ALER che non risolverà né l'aspetto della gestione né tanto meno la vera emergenza, che è la disponibilità di nuovi alloggi sociali e la riqualificazione dell'esistente, anzi, accentuerà i problemi di funzionalità, controllo ed efficacia.
Anche perché, delle 13 ALER lombarde, ben 8 hanno i bilanci in attivo. 
Né si può usare l'argomento dell’eccesso di personale come concausa dei bilanci in negativo, svalorizzando il lavoro dei dipendenti, ai quali va riconosciuto invece l’importante ruolo svolto in questi anni, e scaricando su di loro il peso della riorganizzazione delle ALER sul piano dell’occupazione e dei diritti sindacali. 
Semmai occorrerebbe affrontare la questione della presenza di un numero eccessivo di dirigenti scelti non sempre per le loro competenze.
Sesto San Giovanni 1° agosto 2013

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