LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE È UN PROBLEMA DRAMMATICO: LA REGIONE NON PUÒ TRATTARLA CON QUALCHE VOUCHER E BUONO

DICHIARAZIONE DI FULVIA COLOMBINI E MELISSA OLIVIERO, DELLA SEGRETERIA DELLA CGIL LOMBARDIA E DI NINO BASEOTTO, SEGRETARIO GENERALE. 

Ieri, martedì 21 maggio 2013 si è tenuto un incontro tra le Organizzazioni Sindacali e l’Assessore alla famiglia, alla solidarietà sociale e al volontariato della Regione Lombardia, Dott.ssa Maria Cristina Cantù. 
In merito alle proposte lì emerse, il Segretario generale della CGIL Lombardia Nino Baseotto, e le Segretarie Fulvia Colombini e Melissa Oliviero hanno dichiarato: “Nel corso dell’incontro ci è stata illustrata la DGR 116 “determinazioni in merito all’istituzione del Fondo Regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili: atto di indirizzo”, che contiene – oltre ad altri provvedimenti sui quali faremo avere, insieme a CISL e UIL, ulteriori osservazioni – anche una serie di misure rivolte alle donne vittime di violenza maschile, che si sostanziano nel finanziamento di voucher e buoni di vario tipo.

La Cgil Lombardia dichiara la propria contrarietà a questo tipo di interventi per una serie di motivi:
- Il tema della violenza maschile sulle donne, di cui purtroppo rileviamo un costante e preoccupante aumento, va affrontato in maniera organica, con un intervento congiunto di vari assessorati sia per la prevenzione sia per l’aiuto alle vittime e non a spot: i voucher e i buoni sono strumenti del tutto inadatti allo scopo.

- In Lombardia è stata votata all’unanimità, nella precedente legislatura, una legge sulla violenza contro le donne; chiediamo che la discussione riparta da lì, anche perché nel frattempo la legge, che pure era stata finanziata, non ha avuto nessun seguito concreto e gli stanziamenti sono a tutt’oggi inutilizzati.

- In Lombardia esistono numerosi centri antiviolenza che hanno accumulato un’esperienza ventennale, e che devono essere interlocutori privilegiati, chiediamo che si apra un tavolo partecipato, aperto al loro fondamentale contributo. 

- abbiamo notato negli ultimi tempi un fiorire, sul territorio lombardo, di improvvisati centri antiviolenza che, senza nessuna esperienza e credenziali, si apprestano a utilizzare le risorse pubbliche che potrebbero essere messe a disposizione; non vorremmo che anche questo gravissimo problema possa trasformarsi, se trattato come la delibera in questione fa presagire, in un'occasione di business, e sarebbe un'offesa per tutte le donne vittime di violenza

Continueremo a lavorare - concludono i dirigenti della CGIL Lombardia - nel confronto con l’Assessorato, su questo tema in particolare, ma discutendo anche di tutte le altre fragilità sociali alle quali si deve prestare attenzione.

Chiediamo alle forze politiche, ai centri antiviolenza, alle associazioni femminili la loro attenzione e il loro supporto per cancellare, sul tema della violenza maschile contro le donne, i contenuti della delibera dell’Assessorato alla famiglia.

Milano 22 maggio 2013 

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