NINO BASEOTTO, SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL LOMBARDIA, HA INCONTRATO I PARTECIPANTI AL CAMPO DI LAVORO E FORMAZIONE ANTIMAFIA DI POLISTENA


Come nelle scorse edizioni, la CGIL Lombardia sta partecipando attivamente, con la presenza di propri militanti e dirigenti, all’esperienza del campo di lavoro e formazione antimafia che quest’anno si svolge a Polistena, in provincia di Reggio Calabria, dal 21 al 31 luglio 2013, sui terreni confiscati alla ‘ndrangheta e assegnati alla cooperativa "Valle del Marro". Su questi terreni oggi si coltivano peperoncini e melanzane, poi destinati al mercato locale e nazionale dopo un processo di lavorazione che li trasforma in paté di peperoncino piccante e filetti di melanzane sott'olio. 

I giovani campisti, insieme ad una delegazione della Cgil Lombardia composta da Vincenzo Moriello, Gloria Baraldi, Francesca Baruffaldi e Irene Riggi, sono impegnati nelle prime ore del mattino a lavorare nei campi, contribuendo a queste produzioni biologiche e ricche di vitamina L, quella della legalità. Il pomeriggio partecipano a incontri di formazione con vari i protagonisti, sociali ed istituzionali, della lotta alla criminalità organizzata. 

Il 26 luglio Nino Baseotto, segretario generale della Cgil Lombardia, insieme a Don Pino De Masi, animatore di Libera nella provincia di Gioia Tauro, ha incontrato i giovani partecipanti al campo presso la sede della cooperativa "Valle del Marro". 

Nel corso dell'incontro, che è stato breve ma intenso, si è discusso di come oggi Sud e Nord, rispetto al fenomeno mafioso, siano molto più vicini che in passato, condividendo sia la presenza delle mafie che l'impegno per la legalità. Baseotto ha evidenziato che ancora oggi in Lombardia molti pensano alla mafia come problema del Sud. La mafia, nella nostra regione, prende le sembianze di distinti uomini di affari, capaci di lavorare nella finanza e mantenere rapporti con i livelli più alti della società. La crisi economica, tra l'altro, sta favorendo le infiltrazioni criminali: le mafie dispongono di liquidità che offrono ad imprese in crisi, arrivando gradualmente a controllarle fino ad impossessarsene. 

Baseotto ha ricordato che la Lombardia è la terza regione per numero di aziende confiscate alle mafie, e proprio in Lombardia è stato sottoscritto il primo accordo in Italia con la Confindustria per promuovere azioni di prevenzione delle infiltrazioni criminali e per sostenere iniziative di sostegno al rilancio produttivo delle aziende confiscate. La Cgil, a tal proposito, si è fatta promotrice di una proposta di legge firmata da oltre centomila cittadini italiani, presentata al Parlamento lo scorso 3 giugno a conclusione della campagna " Io riattivo il lavoro" promossa insieme alle altre associazioni. La Cgil della Calabria e della Lombardia hanno inoltre promosso un osservatorio congiunto contro le mafie, finalizzato a promuovere conoscenza e sensibilizzazione e a sperimentare iniziative comuni di contrasto verso la ‘ndrangheta, la mafia più presente in Lombardia. 

I giovani campisti hanno, con le loro domande, stimolato un confronto sui temi della legalità del lavoro e dei diritti, sull'impegno del sindacato per prevenire le infiltrazioni, su Expo, sulle Aziende confiscate.

L' esperienza dei campi di lavoro e formazione dimostra che se il contrasto alle mafie e l'affermazione di una cultura della legalità sono un’impresa difficile, sono anche una testimonianza di straordinario cambiamento. 

Per questo Baseotto, nel chiudere l' incontro, ha fatto appello ai giovani campisti ad essere missionari di legalità, raccontando la propria esperienza, trasferendo le conoscenze acquisite e la consapevolezza del valore della legalità respirata nei giorni trascorsi in questo territorio della Calabria. 

Sesto San Giovanni, 29 luglio 2013

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