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COMUNICATO STAMPA
LA CRISI NEI SETTORI CHIMICO-FARMACEUTICO, GOMMA PLASTICA, TESSILE, VETRO, CERAMICA, ENERGIA. I DATI DELL’OSSERVATORIO FILCTEM CGIL LOMBARDIA. DICHIARAZIONE DI ROSALBA CICERO, SEGRETARIO GENERALE.
Al sesto anno di crisi la Lombardia si presenta con una forte riduzione del suo tessuto produttivo, con il conseguente crollo del manifatturiero e dell'occupazione. A dirlo sono i dati INPS, che confermano la pesante crisi in atto, con la crescita complessiva della cassa integrazione e l’aumento dei licenziamenti, mentre Confindustria ed altre associazioni industriali in questi ultimi mesi avevano timidamente accennato ad un rallentamento della crisi, prevedendo una leggera ripresa tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014. Più nello specifico, la situazione delle aziende dei settori chimico-farmaceutico, gomma plastica, tessile, vetro, ceramica, energia, seguiti dalla FILCTEM CGIL in Lombardia evidenzia che:
• Le aziende coinvolte dai processi di ristrutturazione e di riorganizzazione, alla data attuale, sono 817.
• I lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori sociali sono circa 15.000, di questi 9.300 sono in cassa integrazione straordinaria, ordinaria e in deroga; 4.500 sono in mobilità e 1.200 usufruiscono dei Contratti di Solidarietà.
• I posti di lavoro persi e che si perderanno per le cessazioni di attività e ristrutturazioni sono circa 6.800, che si andranno ad aggiungere ai circa 50.000 persi dall'inizio della crisi.
Per Rosalba Cicero, Segretario generale della FILCTEM CGIL Lombardia “non può non destare seria preoccupazione il fatto che si stia perdendo un notevole patrimonio industriale e professionale. L'analisi fatta dalla FILCTEM CGIL della Lombardia prendendo in esame le riorganizzazioni in atto nelle aziende, parte dalla considerazione che il numero delle imprese coinvolte dalla crisi è così elevato che, anche in presenza di una ripresa, non vi sarebbe il recupero dei lavoratori coinvolti nella mobilità, né tantomeno la possibilità di ritornare ai livelli occupazionali pre crisi”.
Una situazione di allarme dal punto di vista sociale, aggiunge la sindacalista, che preoccupa ancora di più se si guarda all’attuale crisi istituzionale e all’insicurezza che questa determina sulla nostra economia e sulle condizioni materiali delle persone”.
Guardando ai dati economici congiunturali riferiti al periodo gennaio-luglio 2013-2012 presentati dall’Osservatorio economico FILCTEM, che prende a riferimento gli studi di Ares 2.0 (su dati Istat), emerge che per il sesto anno consecutivo i principali dati che descrivono le dinamiche di competitività e sviluppo dei settori, restituiscono un quadro in cui prevalgono i segni meno. All’interno di un manifatturiero che anche nei primi sette mesi del 2013 registra una riduzione media del fatturato nominale di 5 punti percentuali, l’insieme dei nostri settori ci consegna un quadro di luci ed ombre. A muoversi in controtendenza rispetto alla media del manifatturiero è il settore delle pelli e calzature (+3,4%) e il settore farmaceutico, che mantiene (nonostante le riorganizzazioni cui è soggetto da anni), sostanzialmente invariato il valore nominale delle vendite (+0,7%).
Di segno opposto sono tutti gli altri settori, con perdite del valore delle vendite che oscillano da poco meno del - 3% nella gomma e plastica, nella chimica, nel tessile, a un molto più consistente -9% nell’abbigliamento, e al -5,2% nel settore vetro e ceramica e al -16,4% nei combustibili. La crisi dei consumi, la riduzione del reddito delle famiglie che devono fare i conti con una disoccupazione a due cifre, ma anche una crescente concorrenza extra nazionale, sono certamente le ragioni che fanno discendere la riduzione del fatturato principalmente dalle sempre più deboli vendite sul mercato interno. A compensare solo in parte questa debolezza interna sono le vendite all’estero, che già dal 2012 sono tornate a crescere. Un segnale forte viene dalle pelli e calzature (+6,8% nei primi sette mesi del 2013), e dal vetro-ceramica (+4,2%). In questo quadro di diffusa crisi delle vendite, a soffrire sono anche le performance di produzione che, nonostante i gravi segni meno del periodo 2008-2012 che hanno determinato una riduzione strutturale della capacità produttiva,
non accennano ad invertire la loro direzione anche nel 2013.
“Il settore tessile è quello maggiormente colpito - aggiunge Rosalba Cicero, Segretario generale FILCTEM Lombardia - seguito da quello della gomma plastica. Sono settori storicamente esposti alla più accesa competizione industriale fatta di costi, qualità e innovazione. Possiamo ancora una volta affermare che le aziende che hanno retto meglio in questi sei anni di crisi, sono quelle che hanno avuto la capacità di investire in ricerca e innovazione, i grandi brand, le aziende che hanno puntato all’alta qualità, diversificando prodotti e attività, per rimanersi competitive ed espandersi verso i mercati internazionali”.
Nel nostro territorio non mancano comunque aziende leader, innovative, che continuano a investire e che garantiscono occupazione stabile.
“Cogliere questi segnali è importante per affrontare i prossimi mesi che saranno ancora di sofferenza sociale legata alla perdita di lavoro e occupazione. In primo luogo, dice ancora la leader della FILCTEM, si tratta di dare risposte a chi ha largamente utilizzato gli ammortizzatori sociali (oggi arrivati al capo linea). Il primo obiettivo che ci dobbiamo porre è quello di trovare soluzioni alternative ai licenziamenti collettivi, usando tutte le leve a disposizione per tenere i lavoratori agganciati alle imprese: contratti di solidarietà, riduzione dell'orario di lavoro, attivazione di politiche attive, in primis la formazione professionale, per traguardare il 2013 in attesa di una possibile ripresa dell'industria e del Paese nel suo insieme.
“Nel contempo, conclude Rosalba Cicero, mentre chiediamo che la prossima legge di stabilità preveda risorse per far fronte alla grande sofferenza sociale, per un’equa redistribuzione del reddito e politiche industriali per la crescita, occorre che dai territori si continuino a stimolare le imprese verso l'innovazione e la ricerca indirizzata alla sostenibilità ambientale e sociale, per potere recuperare i livelli occupazionali persi in sei anni di drammatica crisi e creare nuova occupazione. Difendere con fermezza l’oggi mentre guardiamo al futuro”.
Milano 2 ottobre 2013
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