IL TEMPO E’ SCADUTO: URGE IL RINNOVO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA E L’AVVIO DI POLITICHE PER FAR RIPARTIRE LO SVILUPPO. 

DICHIARAZIONE DI FULVIA COLOMBINI DELLA SEGRETERIA DELLA CGIL LOMBARDIA

“Il 30 giugno prossimo scadrà l’Accordo Quadro sugli ammortizzatori sociali in deroga e oltre 70.000 lavoratori, lavoratrici e oltre 10.000 imprese lombarde stanno attendendo di sapere il loro destino: o ci saranno le condizioni per proseguire con gli ammortizzatori sociali o le aziende procederanno ai licenziamenti. A dirlo è Fulvia Colombini della Segreteria della Cgil Lombardia.
Purtroppo la trattativa di ieri in Regione non ha registrato le condizioni per la firma, e ci siamo riaggiornati a giovedì 27, termine oltre il quale non è proprio possibile andare per la stipula del nuovo accordo.
Le risorse stanziate sono tutt’ora insufficienti, ma l’attribuzione del Governo Letta di ulteriori 94 milioni alla Lombardia, a nostro avviso crea le condizioni per proseguire con gli ammortizzatori in deroga. Ci saremmo però aspettati dal Presidente Maroni una grinta maggiore nel rivendicare quel 22% che ci spetta in ragione del nostro tessuto produttivo, invece è stato assegnato alla Lombardia solo il 17% del totale delle risorse.

Le nostre priorità per la firma dell’accordo sono le seguenti: realizzare un accordo in continuità con i precedenti per quanto riguarda i criteri di accesso e le durate, realizzare politiche attive efficaci volte soprattutto alla ricollocazione per i lavoratori e le lavoratrici che hanno perso o stanno perdendo il lavoro, prendendoli in carico prima che i licenziamenti vengano effettuati e mettendo a disposizione risorse anche per la riqualificazione e la formazione.

Chiediamo però alla Regione una decisa scelta sugli incentivi economici per i contratti e gli accordi di solidarietà, per renderli appetibili e da utilizzare in modo ampio sia per le grandi che per le piccole aziende. Con i contratti di solidarietà si può dare una risposta forte sulla tutela dei posti di lavoro, visto il protrarsi della crisi, e dovrebbero diventare la prima modalità da utilizzare nelle imprese colpite e per ridistribuire il lavoro che c’è.
Chiediamo alla Regione di farsi parte attiva con l’Inps regionale e con il Ministero per trovare modalità di gestione delle risorse economiche più efficienti, che consentano di far ripartire la decretazione, e di non tenere i fondi immobilizzati nelle casse dell’Inps per periodi di tempo lunghissimi.
Infine la Regione non può esimersi dall’applicare il meccanismo di “anticipazione sociale” che dovrà essere operativo a partire dalle prossime settimane.
La Regione - conclude Fulvia Colombini - deve quindi tramutare in fatti e atti concreti le promesse che ci ha fatto durante le manifestazioni e i presidi, sul sostegno deciso ai contratti di solidarietà e sull’anticipazione sociale, perché i comunicati stampa non ci bastano.
La Cgil ribadisce che gli ammortizzatori sociali sono indispensabili per far fronte all’emergenza, ma che nelle prossime settimane i tavoli dovranno continuare ad essere operativi per individuare misure e strumenti volti a far ripartire il lavoro, le politiche industriali e lo sviluppo: tirocini, apprendistato, politiche per i giovani inoccupati, politiche per i disoccupati di lunga durata, finanziamento per i percorsi di formazione professionale e investimenti per i settori ritenuti strategici e di prospettiva, anche a partire dalla imminente programmazione dei Fondi sociali europei, sui quali chiediamo un tavolo specifico. Su questo insieme di questioni, la Cgil, con le altre organizzazioni sindacali confederali, continuerà la mobilitazione di questi mesi per ottenere risultati concreti che diano speranza ai lavoratori, alle lavoratrici e ai giovani della nostra regione”. 

Sesto San Giovanni 25 giugno 2013

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