Comunicato stampa del Coordinamento nazionale amianto 

Ridurre i morti e malati
eliminando l’amianto dal territorio italiano

Il CNA si associa alla soddisfazione dei famigliari delle vittime e dell’Associazione Esposti amianto di Monfalcone al seguito della sentenza odierna del Tribunale che ha visto la condanna di 13 imputati per 85 operai dei cantieri di Monfalcone con pene da due a sette anni di reclusione.
Il CNA che ha indetto una manifestazione davanti alla Camera dei Deputati l’8 ottobre scorso per assicurare un adeguato finanziamento al Piano Nazionale Amianto da inserire nella legge di stabilità. Si vogliono ridurre i 4.000 morti l’anno per malattie da amianto togliendo con un progressivo intervento di bonifica i 30 milioni di amianto stimati su tutto il territorio nazionale.
Lo stesso giorno 8 si sono avuti due incontri importanti uno con la Commissione Ambiente della Camera (pres. On. Ermete Realacci), con il Ministero del Lavoro (sottosegretario on. Jole Santelli); il giorno 14 con il Ministero dell’Ambiente(capo ufficio della segreteria tecnica: cons. Massimiliano Atelli). In precedenza vi è stato un incontro con il Ministero della Salute.

COSA SI E’ CHIESTO:
• 70 milioni l’anno per 3 anni al fine di bonificare i 380 siti maggiormente contaminati da amianto a partire da 116 scuole di ogni ordine e grado, 37 ospedali, case di cura, case di riposo, 86 uffici della pubblica amministrazione, 27 impianti sportivi, 8 biblioteche e almeno 4 grandi siti industriali dismessi.
• Una campagna nazionale di informazione sui danni e rischi da amianto.
• La verifica dei 19 siti adibiti a discarica e dei 720 siti adibiti a deposito di amianto.
• L’individuazione di discariche alternative (miniere e gallerie in disuso) e di alternative alle discariche (inertizzatori).
• L’utilizzo delle incentivazioni previste per sostituire le coperture in amianto con impianti fotovoltaici.
• 60 milioni l’anno per 3 anni per i lavoratori ex esposti all’amianto che si trovano ad avere una riduzione della speranza di vita e maggior rischio di ammalarsi per attuare quanto già previsto dalla legge di messa al bando dell’amianto (257/92) consistenti in misure di riapertura delle domande per i risarcimenti previdenziali, riconoscimenti dei medesimi per i pensionati prima del 1992, eliminazione del termine di decadenza, sostegno alle vedove.
• Allargamento della platea degli aventi diritto al Fondo per le vittime dell’amianto a coloro che hanno contratto malattie e morte (loro eredi), per l’amianto diffuso in ambienti di vita, utilizzando fondi INAIL per un importo pari a 40 milioni di euro sempre per tre anni.
• Conferma dei finanziamenti per la sorveglianza sanitaria degli ex esposti,
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