CGIL LOMBARDIA
UFFICIO STAMPA

IERI IL TAVOLO PER IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: LA REGIONE PASSA AGLI ENTI LOCALI LA PALLA DELLE SCELTE PER FRONTEGGIARE I TAGLI.

 

Alla riunione che si è tenuta ieri in Regione del Tavolo sul trasporto pubblico locale l’Assessore Cattaneo ha richiesto agli Enti Locali di lavorare ad ipotesi locali su quantità di tagli e incremento delle tariffe da suggerire per la prossima convocazione del Tavolo stesso, prevista per il mese di novembre.

Ci auguriamo che gli Enti Locali, a loro volta, non rilancino sui tavoli locali la richiesta di valutare tali scelte di aumento delle tariffe e di tagli ai servizi, che risulterebbero fortemente penalizzanti per la condizione di lavoratori, disoccupati, pensionati e utenti, oltre che, più in generale, per le condizioni di sviluppo di questa regione. La Cgil Lombardia ha giudicato la manovra finanziaria recessiva e iniqua, e questo giudizio trova conferma ora nelle soluzioni indicate dalla Regione Lombardia, sulle quali sono chiamati a pronunciarsi gli Enti Locali.

L’entità dei tagli non è ancora stata precisata, e il confronto Governo Regioni al Tavolo nazionale trasporti è ancora in atto. Il Governo, secondo il resoconto fornito dall’Assessore, si è impegnato ad individuare interventi per mitigare e contenere l’impatto dei tagli (dal 30% ventilato al 10 o 20%). Questo esito, se troverà conferma (non è detto in finanziaria ma in provvedimenti successivi), non risparmierà tuttavia tagli e sofferenze. Ciò non significa pensare che non si possano introdurre razionalizzazioni e miglioramenti, che dovrebbero essere realizzati comunque, indipendentemente dai tagli della finanza pubblica.

Questi obiettivi erano alla base del Patto di riforma condiviso non molto tempo fa, e degli impegni assunti, fra i quali quello di investire 500 milioni di euro dal 2008 al 2015 nella modernizzazione del sistema, nel rinnovo del materiale rotabile e nelle infrastrutture. Sebbene la necessità di quegli interventi non sia superata, nessuno considera l’impatto negativo del taglio di questi investimenti, che si aggiunge ai tagli nazionali alimentando la china recessiva a scapito di servizi, occupazione e sviluppo.

Fuori da una mera operazione contabile sulla base della quale si calcola che maggiori introiti possano contenere i tagli al servizio, l’aumento delle tariffe rischia di aggravare la crisi sociale e di reddito del lavoro dipendente e dei pensionati, fino a prefigurare il rischio di disincentivare l’uso del mezzo pubblico.

Se la posizione assunta dalla Regione Lombardia nei confronti del Governo produrrà riduzione dei tagli, l’esito non assolverà la Giunta dal valutare le ricadute sociali ed economiche delle scelte che intende adottare. Dovrà chiarire quale spesa sociale garantire e come distribuire i tagli complessivi, prima che procedano i suoi Assessorati e senza rinviare la responsabilità delle scelte agli EE. LL. Questi, a loro volta, dovranno chiarire, alla luce dei tagli che pesano sulle loro finanze, se manterranno i 181 milioni di euro corrisposti al TPL nel 2009. In caso contrario è evidente che non tornerebbero i conti dell’Assessore Cattaneo di tagli tra il 10-20% anziché del 30% da compensare con possibili aumenti tariffari tra il 5 e 15% o il 15 e 35%, lasciati ora alla valutazione degli Enti Locali.

Forse sarebbe opportuna una maggiore consapevolezza sulle possibili conseguenze delle soluzioni indicate, e provare davvero ad evitare un peggioramento del TPL e un aggravamento della situazione sociale ed economica, magari riposizionando o ricercando nuove risorse.

 

Sesto San Giovanni 15 ottobre 2010

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