CGIL LOMBARDIA - UFFICIO STAMPA
 

LA CGIL LOMBARDIA SULLA PRESENTAZIONE ODIERNA DELLE ANALISI CONGIUNTURALI DI UNIONCAMERE. DICHIARAZIONE DI MAURIZIO LAINI, DELLA SEGRETERIA .

A proposito dell’incontro di oggi presso la sede di Unioncamere, Maurizio Laini, Segretario della Cgil Lombardia ha detto: “le analisi congiunturali presentate oggi - peraltro accolte con moderato se non tiepido ottimismo dagli addetti ai lavori - confermano lo stato di crisi nel quale versa il sistema produttivo lombardo e il mercato del lavoro.

Mostrano un trend di risalita oltre che il permanere di evidenti criticità.

Quanto tempo ci vorrà per tornare ai livelli produttivi pre-crisi?

L’indice della produzione è ancora lontano dai dati del 2005, anche se sale rispetto al picco negativo del II° e del III° trimestre del 2009.

Le criticità sono lì da vedere: il mercato interno è fermo su livelli bassissimi, la ripresa dell’export è troppo lenta e contraddittoria.

Non è detto - ha aggiunto il sindacalista - che il II° semestre 2010 consoliderà i valori di ripresa nei termini consegnati oggi alla discussione.

Soprattutto permane un dato occupazionale pesante: il saldo occupazionale smette di calare, si attesta sullo zero nell’industria e c’è da chiedersi se, quando e soprattutto come potrà recuperare i valori pre-crisi.

Quante delle aziende (27,8% del totale) del manifatturiero che hanno ancora nel trimestre scorso utilizzato la cassa integrazione hanno un futuro?

Quante delle ore di cassa (3,6%) sono riferite ad aziende che futuro non hanno?.

Servirebbe agganciare stabilmente la ripresa: ma per farlo occorrono investimenti privati e pubblici consistenti, capaci di recuperare il deficit competitivo in termini di innovazione e qualità del sistema produttivo lombardo, nel quadro di quest’economia globalizzata sempre più aggressiva.

Investimenti che non si vedono, neppure all’orizzonte: il sistema delle imprese è prudente e poco fiducioso, le politiche industriali del Governo assolutamente nulle, le capacità d’intervento di Regione Lombardia sono strapazzate dalla finanziaria che promette di tagliare con l’accetta anche sul fronte dell’aiuto alle imprese, della politica sui confidi, dell’incentivazione all’innovazione, dell’investimento in infrastrutture e sul piano energetico.

Si allontana il new deal della green economy e il puntello all’eccellenza lombarda.

In queste condizioni - conclude Laini - se Formigoni ed Errani non riusciranno a rimontare la furia insostenibile di Tremonti garantendosi un accordo esigibile sul federalismo fiscale, capace di sostanziare l’autonomia impositiva e un allargamento dei budget regionali, anche per il futuro economico e produttivo della Lombardia saranno dolori”.

 

Sesto S. Giovanni, 27 luglio 2010

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