IL 1° LUGLIO: LA CGIL IN PIAZZA A ROMA E A MILANO CONTRO LA “LEGGE BAVAGLIO”.

C’è una manifesta volontà di far tacere l’informazione libera, sia quella dei giornali che quella della televisione; la legge “bavaglio” non è dunque un affare per addetti ai lavori, ma è questione vitale per la democrazia.

Per questo di fronte al ddl sulle intercettazioni appena approvato al Senato ci si sente soffocare.

Infatti non si potranno più pubblicare gli atti delle inchieste se non riassunti e solo dopo il processo, non si potranno più usare microspie se non nel luogo in cui si sta compiendo un reato, non si potranno intercettare i mafiosi per più di 75 giorni, con deroghe ogni tre giorni; non sarà più possibile riportare e rendere pubblici i contenuti delle intercettazioni stesse.

Questo è un problema per ogni coscienza democratica, per ogni cittadino amante della verità, della libertà e della giustizia.

“La legge bavaglio non è una legge che difende la privacy del cittadino, al contrario è una legge che difende la privacy del potere. Non intesa come privacy degli uomini di potere, ma dei loro affari, anzi malaffari”. Sono parole di Roberto Saviano, ormai un simbolo di quanto costi nel nostro Paese, anche in termini di esistenza quotidiana, praticare con coraggio e coerenza la libertà di espressione.

La Cgil ha già dichiarato che sosterrà tutte le iniziative che i giornalisti, e non solo loro, metteranno in atto per battere il ddl sulle intercettazioni e garantire quella libertà di espressione e di informazione, quell’eguaglianza di tutte le cittadine e di tutti i cittadini di fronte alla legge, che sono a fondamento della nostra Costituzione che è ancora, salvo modifiche che potrebbero stravolgerla, una delle più belle del mondo.

 

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