CGIL LOMBARDIA

UFFICIO STAMPA

IL TAR DELLA LOMBARDIA DA' RAGIONE ALLA CGIL E SOSPENDE L’ORDINANZA DEL COMUNE DI BRUGHERIO CONTENENTE NORME DISCRIMINATORIE PER GLI IMMIGRATI

ANCORA UNA VOLTA IL TRIBUNALE RICONOSCE I DIRITTI MESSI IN DISCUSSIONE DALLE ORDINANZE DEI SINDACI.

DICHIARAZIONE DI FULVIA COLOMBINI DELLA SEGRETERIA DELLA CGIL LOMBARDIA.

Fulvia Colombini, della segreteria della CGIL Lombardia, ha commentato la decisione del Tar della Lombardia che ha sospeso l’ordinanza del Comune di Brugherio contro la quale la Cgil Lombardia, insieme alla Camera del Lavoro di Monza Brianza, aveva promosso il ricorso lo scorso mese di marzo.

L’ordinanza del Sindaco, emanata nel febbraio 2010, prevedeva per i soli immigrati che l’iscrizione all’anagrafe fosse subordinata non soltanto alla verifica dei tradizionali requisiti previsti dalla legge, ma anche all’accertamento, effettuato da parte del Comune, del decoro e delle condizioni di salubrità della dimora.

La Cgil, ravvisando una DISCRIMINAZIONE ISTITUZIONALE NEI CONFRONTI DEI CITTADINI STRANIERI, ha denunciato l’ordinanza ottenendone la sospensione.

La motivazione del TAR è particolarmente significativa perché il giudice contesta che nelle attribuzioni dell’ente locale rientri il potere di regolamentare le materie dell’immigrazione, dell’anagrafe, dei rapporti dello Stato con l’Unione Europea, del diritto d’asilo e della condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea.

"Per i diritti universali, per l’uguaglianza dei cittadini è una bella vittoria!- commenta Fulvia Colombini.

La Cgil ha già promosso numerosi ricorsi contro le ordinanze dei sindaci che risultavano discriminatorie, vincendoli tutti in Tribunale. Purtroppo sta accadendo sempre più spesso che a scopi di “ricerca di facile e immediato consenso” le Amministrazioni locali varino ordinanze che ledono i diritti degli stranieri.

In Lombardia vivono oltre 1 milione di cittadine e cittadini provenienti da altri paesi, e riteniamo che tutte le Amministrazioni, Comuni, Province e Regione debbano farsi carico di promuovere un modello di cittadinanza inclusivo, rispettoso dei diritti e dei doveri di tutti.

La Cgil - ha concluso Colombini - rivolge un appello alle forze politiche e a tutti gli Amministratori affinché cessino e si adoperino per far cessare le DISCRIMINAZIONI ISTITUZIONALI contenute nelle varie ordinanze, e si persegua, con responsabilità, un modello di governo del territorio improntato alla pacifica convivenza e al rispetto".

Sesto San Giovanni, 24 maggio 2010

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