ILLEGALITA’ LAVORO NERO SOMMERSO IN LOMBARDIA: C’E’ MOLTO DA FARE, MA IL GOVERNO TAGLIA I CONTROLLI.

DICHIARAZIONE DI FULVIA COLOMBINI DELLA CGIL LOMBARDIA.

“Ci siamo incontrati recentemente con la Direzione Regionale Del Lavoro Della Lombardia per la valutazione dei dati provenienti dalle ispezioni effettuate nel corso del 2009 e l’informativa circa il programma di lavoro per l’anno in corso – ha detto Fulvia Colombini della CGIL Lombardia..

Al tavolo erano presenti tutte le Istituzioni Pubbliche che si occupano, a vario titolo, di illegalità, irregolarità, lavoro sommerso, lavoro nero, evasione fiscale, contributiva e assicurativa. Oltre al Ministero del lavoro al tavolo vi era la presenza qualificata di Inps, Inail, Inpgi, Enpals, Enasarco, Guardia di finanza. L’onere del Coordinamento dei risultati è in capo alla Direzione Regionale del Lavoro, che ci ha fornito i dati, purtroppo a livello aggregato su base regionale, mentre abbiamo richiesto di poterli avere suddivisi per Provincia e per tipologie merceologiche e/o di settori di attività.

I risultati delle ispezioni forniscono un quadro contraddittorio ma molto preoccupante per il lavoro. Nel corso del 2009 le ispezioni effettuate hanno riscontrato un tasso di irregolarità delle imprese del 60,47%, una tendenza in riduzione rispetto al dato del 2008, che era del 67,56%; in ogni caso si tratta di un tasso elevatissimo.

Per quanto riguarda le posizioni lavorative esaminate sono risultate irregolari, a vario titolo, ben 58.739 posizioni (in crescita di circa 4.000 unità rispetto al 2008), di cui 7.234 lavoratori “in nero” (i lavoratori in nero risultano in sensibile riduzione rispetto al dato del 2008 che era di 13.511).

I lavoratori controllati dal Ministero del Lavoro sono stati 154.434, dei quali ben 37.334 risultati irregolari con una percentuale pari al 24,2% delle posizioni esaminate.

In questo quadro di perdurante e altissima percentuale di irregolarità si osservano alcuni dati significativi:

- si riduce il numero totale di imprese che risultano irregolari per cause diverse dal lavoro;

- aumenta l’irregolarità sulle posizioni lavorative, un numero molto più elevato di lavoratori e lavoratrici sono coinvolti, a vario titolo, da irregolarità, nonostante la crisi abbia fatto registrare un significativo aumento della disoccupazione e un incremento notevolissimo della cassa integrazione in tutte le sue tipologie;

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