il che dà il senso di una crisi che colpisce, dopo i settori industriali, tutti i settori produttivi della nostra regione.
Ma la manovra – ha detto ancora Baseotto – è anche una pesante mazzata per le Regioni e i Comuni, sui quali si scaricherà l’onere del risanamento del bilancio pubblico.
E’ stato calcolato che in Lombardia i tagli alla spesa pubblica saranno in totale del 14,75%.
Il trasporto pubblico locale subirà tagli per il 23,85 - ed è facile immaginare con quali conseguenze soprattutto per i pendolari; con buona pace di Confindustria e delle altre associazioni che oggi plaudono alla manovra, gli interventi di sostegno alle imprese verranno ridotti del 66,1%; del 63% le risorse per l’ambiente e del 95,6% quelle per l’edilizia pubblica
Di fronte a questo quadro Baseotto ha chiesto al Presidente Formigoni (sua la battuta “questa manovra ci costringerà a mettere le mani nelle tasche dei cittadini”) tre cose:
1) che la Lombardia continui a fare la sua parte all’interno della Conferenza delle Regioni per chiedere che la manovra cambi;
2) che venga assunto un impegno, una sorta di patto con la cittadinanza e le forze sociali, perché non vengano tagliati i servizi sociali e di pubblica utilità a sostegno delle fasce più deboli.
3) Che si dica chiaramente dove si intende produrre risparmi, fermo restando che non si taglieranno i servizi, per rispondere alle esigenze di questa manovra.
Baseotto ha infine indicato alcune linee di intervento: tagliare sulle spese di rappresentanza in Italia e all’estero, sulle consulenze, su eventuali sprechi e ridondanze di spesa dei vari assessorati e della stessa Presidenza della Giunta, sui costi della politica e sugli appannaggi dei consiglieri regionali”.
Graziano Gorla, della Segreteria della Camera del Lavoro, dopo aver sottolineato la preoccupazione che si è registrata nelle numerose assemblee nei luoghi di lavoro e tra i pensionati in preparazione dello sciopero, preoccupazioni principalmente rivolte ai giovani e alla loro precarietà di vita e di lavoro, ha ricordato che “per tutte le province della Lombardia l’appuntamento è a Milano la mattina del 25 giugno alle 9,30 ai Bastioni di Porta Venezia, da dove partirà un corteo che raggiungerà piazza del Duomo, dove parleranno, oltre alle delegate e ai delegati delle aziende maggiormente colpite dalla crisi, i Segretari generali della CGIL regionale e milanese, Nino Baseotto e Onorio Rosati e il Segretario nazionale Enrico Panini. Lo sciopero sarà per tutti di otto ore tranne che per i trasporti: l’ATM si fermerà dalle 18 alle 22 e le ferrovie dalle 14 alle 18.”.
Sesto san Giovanni 22/6/2010