LA CGIL LOMBARDIA DICE NO AL “PACCHETTO SICUREZZA” VOTATO AL SENATO

Il Senato ha approvato con l’ennesimo voto di fiducia il disegno di legge 733 B meglio noto come il pacchetto sicurezza.

Siamo in presenza di un provvedimento che per la prima volta considera reato non un atto criminoso, ma la persona per la semplice presenza irregolare sul nostro territorio, senza cioè un’autorizzazione amministrativa.

Giova ricordare che la quasi totalità dei migranti che oggi vive e lavora regolarmente in Italia ha avuto un periodo di clandestinità. L’Unione Europea stima che 2 su 3 abbiamo vissuto questa condizione.

Il reato di clandestinità, se negli obiettivi del Governo, doveva tranquillizzare gli italiani, rischia invece di aumentare paure e diffidenze.

In realtà gli immigrati irregolari, che sappiamo lavorano in molti casi in condizioni di ricattabilità e sfruttamento, diventeranno ancora più invisibili.

Sfuggiranno gli ospedali, non iscriveranno i bimbi all’anagrafe quando nascono, eviteranno di portare i figli a scuola, di lavorare nelle nostre case e di prendersi cura dei nostri anziani, vivranno in luoghi sempre più appartati e obsoleti per paura di essere denunciati ed espulsi.

La CGIL Lombardia giudica inoltre inaccettabili tutte quelle norme introdotte che penalizzano le condizioni di vita di chi oggi vive regolarmente nel nostro paese e che nulla hanno a che fare con la cosiddetta sicurezza.

In particolare l’aumento fino a 200 euro della tassa per le pratiche di rinnovo e rilascio del permesso di soggiorno che si aggiungerebbe agli attuali 72 euro, il permesso di soggiorno a punti, la tassa di 200 € per la richiesta di cittadinanza e tutte quelle disposizioni che anziché favorire i processi di inclusione creano ostacoli.

Siamo in presenza di norme vessatorie e profondamente discriminatorie che negano i profondi cambiamenti avvenuti nella società italiana e il contributo che i cittadini immigrati stanno dando al nostro paese.

Cittadini che vivono nello stesso Paese non saranno tutti uguali di fronte alla legge né godranno delle stesse garanzie.

La legge contrasta con i principi della Costituzione, con la Carta dei Diritti Umani e con le convenzioni internazionali dell’ONU e dell’OIL.

Per tutte queste ragioni la CGIL Lombardia esprime la più ferma protesta e la propria netta contrarietà alla legge approvata e invita le proprie strutture ad attivare iniziative di informazione e sensibilizzazione sul territorio e nei luoghi di lavoro e a impegnarsi per promuovere iniziative con quell’ampio fronte di associazioni e organizzazioni sindacali che in questi mesi hanno portato avanti la Campagna “Non aver paura”.

 

Sesto San Giovanni 2 luglio 2009

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