COMUNICATO STAMPA

9 OTTOBRE 2009 SCIOPERO GENERALE FIOM. MANIFESTAZIONE INTERREGIONALE A MILANO

Il concentramento per una delle 5 manifestazioni in occasione dello sciopero nazionale indetto dalla Fiom CGIL è previsto a Milano ai Bastioni di Porta Venezia alle 9,30.

Il corteo, al quale parteciperanno delegazioni di tutte le categorie a livello regionale, le segreterie territoriali e quella regionale della CGIL e Susanna Camusso in rappresentanza della Segreteria nazionale, si concluderĂ  in Piazza Duomo dove parlerĂ  il Segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini.

A Milano manifesteranno i lavoratori di Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia.

I metalmeccanici scioperano 8 ore in tutta italia e manifestano per fermare i licenziamenti e la chiusura delle fabbriche, difendere il contratto nazionale e la democrazia.

In Italia milioni di lavoratrici e lavoratori subiscono la Cassa integrazione e la mobilitĂ , mentre i dipendenti delle piccole aziende e i precari vengono licenziati dalla sera alla mattina. In tante fabbriche oggi si lotta, anche con forme estreme, per difendere il proprio posto di lavoro.

Ora il Governo e le banche, la finanza e la Borsa, affermano che la crisi è finita e la ripresa è vicina: non è vero.

La Fiom ha chiesto alla Federmeccanica di aprire subito un tavolo sulla crisi che abbia lo scopo di bloccare i licenziamenti e di fermare la chiusura delle fabbriche, per preparare davvero la ripresa produttiva. Gli industriali metalmeccanici hanno respinto questa richiesta, rivendicando invece il diritto a licenziare, come mezzo per affrontare in ultima istanza la caduta della produzione.

La Federmeccanica evidentemente preferisce fare accordi separati, a partire dal rinnovo del contratto nazionale, piuttosto che impegnarsi davvero per affrontare la crisi e salvare il lavoro con investimenti in tecnologia e ricerca, salvaguardando nel contempo il potere d’acquisto dei salari.

La Fiom, anche con questa iniziativa, rivendica:

• di impedire la realizzazione di un accordo separato che snatura il ruolo del Ccnl, produce divisione, peggiora le condizioni e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori;

• di ottenere il blocco dei licenziamenti a difesa dell’occupazione, qualificando ed innovando il nostro sistema industriale.

• di estendere gli ammortizzatori sociali a tutte le forme di lavoro e realizzare un piano straordinario di formazione professionale e per la sicurezza sul lavoro;

• di sospendere l’applicazione dell’accordo separato sulle regole contrattuali;

• di ottenere un adeguato incremento salariale e richiedere la detassazione degli aumenti del Ccnl;

• di conquistare il diritto democratico per rendere validi gli accordi e le piattaforme solo se approvati tramite referendum dalla maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori interessati.

Sesto San Giovanni 6 ottobre 2009
Uff.Stampa CGIL Lombardia

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