Expo 2015, sindacati preoccupati delle infiltrazioni mafiose
Tappa a Sesto S. Giovanni della “Carovana antimafie”
 


Milano, 9.11.2009

La “Carovana” partita da Rieti con destinazione Catania per dire no alla mafia è passata oggi anche a Sesto San Giovanni, all’incontro organizzato da Cgil e Cisl della Lombardia con le loro categorie sindacali, Arci Lombardia e Libera, l’associazione di Don Ciotti. A ridosso dell’Expo 2015 grande è la preoccupazione delle infiltrazioni della malavita nei cantieri della metropoli e nelle stesse aree industriali della periferia. “E’ grave il fatto che il governo abbia tagliato i fondi per i controlli sulle infiltrazioni mafiose in contesti specifici come l’edilizia – ha sottolineato Battista Villa, segretario della Filca Lombardia -. Un motivo in più per noi sindacalisti a fare la nostra parte distribuendo materiale informativo e giornalistico agli iscritti”. Iole Garuti, dell’associazione Libera, ha affrontato il tema del lavoro minorile, sottolineando come ci siano ancora molti passi da fare anche nell’Occidente sviluppato. Non è mancato uno sguardo sul settore agricolo attraverso le parole di Simone Pudici della Flai Cgil: “Il settore dell’agricoltura soffre per il caporalato e il problema del governo pubblico del mercato del lavoro - ha spiegato -. Il 98% della selezione al lavoro è per canali informali e quello per eccellenza è la microcriminalità organizzata”. Milano e le sue periferie le zone più colpite del Nord Italia e dai dati esposti al convegno nessuna attività commerciale sembra essere fuori pericolo: “Bar, panetterie, discoteche, centri estetici, distributori di benzina, agenzie turistiche e agenzie di vigilanza privata: questi i settori in cui le associazioni mafiose si sono infiltrate – ha detto Giuseppe Foti, segretario generale della Fisascat Lombardia –. Non dimentichiamo che le città del nord sono inoltre quelle col tasso più alto di droga e denaro sporco”. Una Carovana per far conoscere i diversi aspetti della malavita organizzata, per pensare a come risolvere il problema del lavoro nero e diffondere una mentalità basata sul rispetto delle regole, ecco le motivazioni base di questa iniziativa che proseguirà fino al 12 dicembre con l’arrivo a Catania.

 

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