CONFERENZA STAMPA OGGI DELLA CGIL LOMBARDIA:
TUTTI I DATI DELLA CRISI.
IL 4 APRILE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI ROMA


Conferenza stampa della Cgil Lombardia stamattina al Circolo della Stampa di Milano per parlare della partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori lombardi alla manifestazione nazionale di sabato a Roma e presentare i dati su mobilità e disoccupazione nei primi mesi del 2009.
“Con 7 treni speciali e 429 pullman oltre 32.000 persone (ma il numero è in crescita in queste ore) raggiungeranno Roma dalla nostra regione, ha detto Nino Baseotto,  Segretario generale della Cgil Lombardia, per partecipare ad una manifestazione che sostiene le proposte del sindacato per far fronte alla crisi e difendere i diritti delle lavoratrici, dei lavoratori, delle pensionate, dei pensionati, dei giovani e delle donne”.

La Lombardia ha scelto di caratterizzare la propria presenza con uno striscione lungo 100 metri che porterà l’effige del nastro bianco, il simbolo internazionale che è stato scelto per sostenere la lotta contro la violenza maschile sulle donne.

A prepararla, nelle scorse settimane, circa 14.000 assemblee, che sono servite anche a sentire la voce del mondo del lavoro sull’accordo del 22 gennaio sul modello contrattuale: un accordo che la Cgil non ha firmato.

Oltre 683.000 votanti hanno espresso il proprio voto nel corso della consultazione promossa dalla sola Cgil: il 94,8% si è espresso per il no all’accordo.

Illustrando la preoccupante situazione di crisi “dal carattere profondo e progressivo”, che sta investendo anche le regioni più “forti” come la Lombardia, Nino Baseotto ha sottolineato che “non abbiamo il “piacere del peggio”: sono invece i dati che ci preoccupano e dovrebbero preoccupare tutti: nei primi mesi del 2009 in tutti i settori si registrano variazioni negative ( -8,6% l’abbigliamento, -8,4% il tessile, -5,5% il meccanico, -5,1% il chimico). Il Pil regionale dovrebbe diminuire tra il 3,5 e il 4,5%, cioè molto più del previsto.

Viviamo una situazione surreale, la crisi è sulla bocca di tutti da mesi ma solo ieri il Presidente del Consiglio ha mostrato i primi segni di preoccupazione, dopo aver dispensato per settimane ottimismo a buon mercato, con cadute di stile evidenti come chiedere di consumare di più a chi non arriva alla fine del mese e di lavorare di più a chi un lavoro non ce l’ha.

Ora va in onda la preoccupazione, almeno fino a quando non cambierà il copione”.

Giacinto Botti, della Segreteria della Cgil Lombardia e del dipartimento politiche contrattuali, nell’illustrare i dati articolati della cassa integrazione e della mobilità ha sottolineato: “ la valanga non ha concluso la sua corsa, è purtroppo ancora in movimento e si sta ingrossando sulla realtà produttiva lombarda, come i dati ci confermano, investendo il tessuto produttivo di tutte le categorie e di tutti i territori.

La cassa integrazione totale (ordinaria e straordinaria), nel raffronto gennaio febbraio 2008-2009, registra un tasso di crescita pari al 242% (17.582.864 ore); in particolare nell’industria la cassa ordinaria cresce del 428% e la straordinaria del 98%. La cassa ordinaria, complessivamente, cresce del 360,30% e la straordinaria del 94,78%. Le aziende rilevate dalle strutture territoriali della Cgil indicano un aumento, rispetto al novembre 2008, del 122% di aziende coinvolte (3.115), con oltre 112.000 lavoratori (+56%).

Significativo l’aumento dei licenziamenti: i dati di gennaio, febbraio e marzo del 2009 fanno registrare 14.962 licenziamenti (+57,6%), dei quali 9.957 (+109%) sono lavoratori che, impiegati in aziende sotto i 15 dipendenti (50 nel commercio), non hanno diritto agli ammortizzatori tradizionali.

In ragione della prevista riduzione del Pil, della nostra specializzazione produttiva, della profondità e della durata della crisi, degli stessi dati di Confindustria sulla riduzione di posti di lavoro a livello nazionale, in Lombardia nel biennio 2009-2010 la perdita di 250.000 - 300.000 posti di lavoro - ha detto Botti - è qualcosa in più della possibilità da noi denunciata nel settembre 2008: oggi, purtroppo, è un pericolo reale e una possibilità concreta”.

“ I dati della Lombardia - ha ripreso Baseotto – dicono che è alto il rischio occupazione e che ci sono vittime visibili (chi subisce le procedure di cassa e di mobilità), e invisibili come i precari, le partite Iva, i tempi determinati e i lavoratori delle piccole aziende.

Alla Regione - ha concluso Nino Baseotto - chiediamo ancora una volta un tavolo dedicato al lavoro e non solo agli ammortizzatori, una questione sulla quale, peraltro si scontano ritardi, sottovalutazioni e pastoie burocratiche”.

Sesto San Giovanni 1° aprile 2009

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