Nasce su iniziativa della CGIL della Lombardia e di Milano

“WIKILABOUR”, IL DIZIONARIO DEL LAVORO.

Dichiarazione di Stefano Landini e di Graziano Gorla, Segretari Organizzativi della CGIL Lombardia e della Camera del Lavoro di Milano
 

 

Stefano Landini, Segretario organizzativo della Cgil Lombardia e Graziano Gorla, il suo corrispettivo nella segreteria della Camera del Lavoro, spiegano il nuovo progetto per il quale la Cgil chiede il finanziamento dell’Unione Europea.

“Un Dizionario dei diritti dei lavoratori non rappresenta certo una novità in assoluto – spiegano i due sindacalisti - precedenti esperienze di rilievo e valore sono infatti riscontrabili nel corso del tempo. Tuttavia tali esperienze, che hanno manifestato dei limiti, non avevano ancora affrontato la questione con un approccio dalla parte dei lavoratori.

Si tratta infatti di un’iniziativa il cui obiettivo non è dare informazioni in senso astratto o generico, quanto di fornire un quadro interpretativo e di orientamento caratterizzato proprio dal punto di vista dei lavoratori, nella consapevolezza che solo conoscendo i propri diritti sia possibile rivendicarli e chiederne il rispetto.
L’obiettivo è che Wikilabour diventi un punto di riferimento per scientificità dei contenuti e capacità di rappresentare un ambito di riflessione e confronto e di fornire ogni tipo di informazione sulle normative e sulle "parole" del lavoro.

Per questi motivi è nata l’Associazione Wikilabour Italia.
 

L’idea dei Soci fondatori è di dare vita ad un progetto a rete, che coinvolga altri soggetti che ne condividono lo spirito e gli obiettivi, a cominciare dal Comitato dei Garanti che garantisce la scientificità dei contenuti.
L’obiettivo primario è dunque la creazione di un Dizionario che fornisca risposte differenziate ai diversi interlocutori in relazione a specifiche esigenze e competenze.
Un secondo obiettivo è affiancare ai contenuti “di parte” del Dizionario uno spazio di dibattito e confronto aperto all’esterno, sia per quanto attiene la segnalazione di commenti e novità, sia dal punto di vista del dibattito.
Ulteriore linea di sviluppo è il Progetto Wikilabour, cioè lo stimolo alla costruzione di una rete con iniziative analoghe, a cominciare da altre Organizzazioni sindacali europee.
E' infatti già stato presentato all'Unione Europea, un progetto di diffusione dello strumento da applicare alle proprie normative, posto in essere dai sindacati spagnoli, francesi, romeni e bulgari. Questi ultimi ovviamente con la finalità di arrivare anche ai lavoratori migranti.
L'idea è quella, inoltre, di utilizzare un'unica lingua relativa a tutte le differenti normative (l'inglese), in una logica di comparazione delle diverse normative.
Questa scelta risponde anche all’obiettivo di fornire risposte alle criticità poste dall’integrazione e dalla globalizzazione, a cominciare dalla diffusione di conoscenze e pratiche diverse.
Pertanto Wikilabour rappresenta un progetto in itinere - concludono Landini e Gorla - che si definirà via via sulla base dell’interesse che riusciremo a mobilitare e delle disponibilità che sapremo raccogliere”.

Ogni informazione sul sito www.wikilabour.it


Milano 29 ottobre 2009

 

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