COMUNICATO STAMPA

EXPO 2015 Sessione Femminile Stati Generali: in sintesi quello che Annalisa Radice della CGIL Lombardia, avrebbe detto se non avessero tagliato l'intervento della CGIL

Le donne sono generatrici di vita e rigeneratrici per la cura di cui si fanno carico verso gli esseri viventi e l'ambiente. Lo sosteniamo senza enfasi, perché questa posizione comporta, insieme alla passione, responsabilità e fatica. Si tratta però di riconoscerlo: senza le donne non c’è vita, e la vita che abbiamo non si rigenera.
E’ evidente che l’Expo favorirà l’occupazione e avrà bisogno di molteplici abilità e competenze femminili. Il loro investimento in formazione e la loro guadagnata presenza nel mercato del lavoro le favoriscono, tuttavia non si tratta di parlare solo di posti di lavoro, ma di condizioni che vanno costruite avendo in mente l’originalità dell’esperienza femminile nel tenere insieme il lavoro nelle case, il lavoro di cura e crescita dei figli, l’impiego e la professione.
In questa direzione l’Expo si presenta come un’occasione straordinaria per intraprendere direzioni che sanno guardare alle donne e agli uomini, alle loro esigenze, fin dalla progettazione degli spazi.
Importante sarà prevedere luoghi e figure per accogliere i bambini e le bambine mentre madri e padri saranno impegnati al lavoro per e nell’Expo.

L’anagrafe dei lavoratori e delle lavoratrici per EXPO 2015 deve essere pensata e prevista, oltre che per dare trasparenza ai rapporti e alle condizioni di lavoro, come fonte di dati per leggere i bisogni di uomini e donne che lavorano nella nostra regione. Una sorta di Banca dei bisogni e dei lavori, perché è indubbio che una donna che lavora consegna ad altri la parte che lascia scoperta, anche per la cura. La Banca potrebbe dare esistenza e regolarizzazione a donne immigrate, oggi in grande sofferenza.
Una scelta coraggiosa che andrebbe perseguita pensando a relazioni positive, può essere anche allargare l’astensione dal lavoro obbligatoria per le madri anche ai padri, in modo da rispondere al bisogno che i bambini hanno di entrambi i genitori.
Occorre, come le donne insegnano, pensare al lavoro necessario per vivere, metterlo al centro delle scelte, dell'expo e del dopo expo, con la consapevolezza che le esigenze di donne e uomini che lavorano vanno ben oltre quelle occupazionali e professionali. Invitiamo la regione ad assumere questa sfida.

Sesto San Giovanni 16 luglio 2009

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