COMUNICATO STAMPA CGIL LOMBARDIA

La cassa integrazione in Lombardia da gennaio a ottobre del 2009:
i dati confermano che la crisi non è finita.

Dichiarazione di Giacinto Botti della Segreteria della Cgil Lombardia

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Giacinto Botti, della Segreteria della Cgil Lombardia, commentando i nuovi dati Inps elaborati dal Dipartimento politiche contrattuali della Cgil Lombardia, ha sottolineato che “la crisi economica non sembra arrestarsi. I dati dicono concretamente che nella regione con il più alto tasso nazionale di presenza industriale manifatturiera, permane un alto ricorso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria.

Purtroppo riteniamo che il peggio, sul terreno dell’occupazione - come denunciato anche dal Presidente di Confindustria Lombardia - possa verificarsi nei primi sei mesi del nuovo anno, e che occorreranno molto tempo e adeguate misure di sostegno, insieme a lungimiranti scelte politiche regionali e nazionali, prima di recuperare i livelli occupazionali, le capacità produttive e i livelli di export che la Lombardia aveva prima della crisi.

Aumenta costantemente sul territorio regionale, nei settori del commercio, dei servizi e in particolare nel settore manifatturiero, il numero delle aziende con problemi di chiusura e di licenziamenti; questi ultimi sono oltre 45.000 da gennaio ad oggi, con un incremento del 25% rispetto allo stesso periodo del 2008, un periodo nel quale già la crisi faceva sentire pesantemente i suoi effetti.

Significativi sono anche i dati del rapporto semestrale Gennaio-Giugno 2009 che analizza i flussi del Mercato del Lavoro della Lombardia: gli avviamenti sono stati 894.446, mentre le cessazioni sono state ben 914.162 (di queste il 43% riguarda impieghi a tempo determinato, il 25% a tempo indeterminato; il dato significativo è che il 60% riguarda giovani sotto i 40 anni).

Di tutti gli avviamenti, il 73% è avvenuto utilizzando forme contrattuali precarie (tempo determinato, somministrazione, lavoro a progetto), facendo registrare un aumento di tale quota, che nel 2008 era pari al 68%.

Di fronte a questo panorama complessivo - ha detto Botti - nascondere la realtà dicendo che la crisi è finita non serve se non come spot pubblicitario per il Governo, mentre la ripresa, purtroppo, sarà lenta e difficile per i lavoratori, le lavoratrici e per tutti coloro che sono alla ricerca di un buon lavoro non precario.

Per quanto riguarda la cassa integrazione, da gennaio a ottobre 2009 si è toccato il numero straordinario di circa 209 milioni totali di ore richieste rispetto ai 34 milioni dello stesso periodo del 2008.

I livelli della CIG gennaio-ottobre del 2009 rispetto agli stessi mesi del 2008 sono sempre stati in crescita.

Complessivamente la CIG del 2009 è cresciuta del 508% (quella ordinaria del 772% e quella straordinaria del 256%).

Segnali di reale controtendenza rispetto alla crisi e al suo impatto sui livelli occupazionali e sul sistema delle imprese non sono al momento visibili.

Nell’industria, in particolare il settore manifatturiero rimane il comparto maggiormente coinvolto; seguono commercio, artigianato ed edilizia.

Più che un’uscita dalla crisi, si osserva solo una naturale e parziale “minor crescita” della CIG nel mese di ottobre rispetto al mese precedente, ma occorre considerare che nel mese di settembre si è registrato il più alto livello di crescita della cassa integrazione di tutto il 2009.

Sostanzialmente una contrazione fisiologica della CIG di ottobre del -23% rispetto al mese di settembre era preventivabile, anche se occorre notare che la contrazione è maggiore per la cassa ordinaria (-32%) e minore per quella straordinaria, con solo un -4%. Questo aumento del ricorso alla cassa straordinaria indica che in molte aziende si è entrati in una nuova, pericolosa fase di crisi strutturale.

Dai dati emerge la conferma che il settore metallurgico, tra il periodo gennaio-ottobre del 2008 e lo stesso del 2009, ha manifestato un’acutizzazione dei livelli della cassa integrazione senza precedenti: la crescita è stata pari al 2.408%; crescita esponenziale anche nel settore meccanico (+1.588%). Un altro settore pesantemente colpito - dopo quello relativamente marginale dell’estrazione minerali metalliferi, con una crescita della cassa del 2.761% - è quello del legno, che continua nella sua crisi. Questo settore segna una crescita della cassa di 1.113%. C’è poi il 1.210% del settore chimico, petrolchimico, gomma e materie plastiche.

Nell’insieme delle criticità si nota l’aumento, nel periodo considerato, del 3.057% della cassa nel settore trasporti-comunicazioni.

Se utilizziamo l’indicatore medio della cassa della Regione Lombardia, cioè la crescita del 508%, possiamo tracciare una linea immaginaria dei livelli della cassa integrazione per provincia.

Al di sotto della media regionale troviamo:

· Milano (507%), Pavia (474%), Bergamo (336%), Varese (305%), Sondrio (228%).

Al di sopra della linea regionale troviamo:

· Lecco (1.257%), Cremona (1.113%), Lodi (881%), Mantova (815%), Como (768%), Brescia (763%).

 

La dimensione economico-settoriale della cassa integrazione riconferma la necessità di un ripensamento del modello industriale lombardo - ha aggiunto il sindacalista - e di un intervento pubblico che non si limiti al pur importante sostegno di misure di difesa come la cassa in deroga, ma favorisca e indirizzi un’innovata e qualitativa politica industriale, con un’attenzione al mantenimento e alla qualità dei livelli occupazionali, e rilanci i consumi interni attraverso politiche salariali e fiscali in favore del lavoro dipendente e dei pensionati.

Questi contenuti sono stati alla base della “Marcia per il lavoro” regionale che il 24 ottobre ha portato oltre 50mila lavoratrici e lavoratori in piazza a Milano per sollecitare l’apertura di un tavolo di confronto con la Regione Lombardia sulle politiche industriali, l’innovazione, le infrastrutture e lo sviluppo, per contrastare la crisi e difendere diritti e occupazione. Temi sui quali - ha concluso Giacinto Botti - continuerà l’impegno e si svilupperò la mobilitazione della CGIL”

 

 

Sesto San Giovanni 24 novembre 2009

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